Mercoledì a Londra il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, incontra il numero uno americano, Donald Trump, a margine delle celebrazioni per i 70 anni della Nato. Al centro del vertice, la minaccia degli Usa d’imporre pesanti dazi contro l’Italia se il nostro Paese non farà marcia indietro sulla Web Tax, misura che ridurrebbe l’elusione fiscale dei giganti informatici (in prevalenza americani), aumentando notevolmente il carico fiscale sulle loro attività.
“Lavoriamo per risolvere tutto – ha commentato Conte – la preoccupazione la mettiamo da parte, abbiamo un approccio sempre concentrato per la soluzione ottimistica per risolvere i problemi”.
L’introduzione della Web Tax è prevista dall’ultima legge di bilancio, attualmente all’esame del Parlamento. Se nulla cambierà durante il passaggio alla Camera e al Senato, il provvedimento entrerà in vigore dal primo gennaio.
La stessa tassa è già realtà in Francia, Paese contro cui l’ultimatum degli Stati Uniti è stato ancora più esplicito: se Parigi non cancellerà l’imposizione, Washington imporrà dazi per 2 miliardi di euro sulle importazioni di prodotti francesi.
Il numero uno dell’Eliseo, Emmanuel Macron, ha replicato che la Web Tax è un provvedimento di carattere generale che non mira a colpire in particolare le aziende americane.