In attesa che il 20 agosto Giuseppe Conte si presenti in Senato per il tanto atteso discorso sulla crisi – preludio al voto sulla mozione di sfiducia al governo presentata dalla Lega – lo scontro fra il Presidente del Consiglio e il vicepremier Matteo Salvini si sposta su Facebook.
In un post pubblicato a Ferragosto sotto forma di lettera aperta, il Premier passa al contrattacco, accusando il leader del Carroccio di “sleale collaborazione” e di ripetute “slabbrature” e “strappi istituzionali” determinati dalla “foga politica”.
Conte fa riferimento alla comunicazione interna con cui aveva chiesto a Salvini di “adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti nell’imbarcazione” Open Arms. Una comunicazione resa pubblica dal ministro dell’Interno, che l’ha presentata come un generico invito ad aprire i porti all’immigrazione.
La risposta del segretario leghista non si è fatta attendere: “Ebbene sì – ha scritto Salvini – Sono ossessionato dalla sicurezza degli italiani. Ma se il premier preferisce un ministro dell’Interno del passato, magari del Pd, basta dirlo. Spiace che abbia scelto i social per accusarmi e non dica le cose in faccia”.
Dopo di che – con una capriola surreale per un leader politico che ha appena presentato una mozione di sfiducia contro il suo stesso governo – il titolare del Viminale ha anche negato di aver mai detto a Conte di voler “staccare la spina” all’Esecutivo.
Molti hanno letto in queste parole un tentativo di marcia indietro dopo lo strappo con il Movimento 5 Stelle, anche perché poi Salvini ha scritto su Twitter che intende fare “di tutto per evitare che Renzi e Boschi tornino al governo”.
Il ministro ha perfino aperto alla prospettiva di un rimpasto di governo: “Il mio telefono è sempre aperto e acceso. Serve un governo con ministri del sì. So che Di Maio non accetta che io lo chiami amico e collega. Ma io continuo così, lui si regola come vuole”. Ed infine, il colpo ad effetto: “Spero di restare ministro dell’Interno ancora a lungo”.
Gelida la replica su Facebook di Di Maio: Salvini “ora è pentito, ma ormai la frittata è fatta. Ha fatto tutto da solo, per tornare dopo nemmeno 24 ore nelle braccia di Berlusconi. Ognuno è artefice del proprio destino. Buona fortuna!”.