Gli interventi delle banche centrali cominciano ad avere effetti sui mercati. Stamane rialzano la testa i listini asiatici e rimbalzano sia i T Bond che il prezzo del petrolio, favorito anche dalle parole di Trump: “Me occuperò presto”, ha detto il Presidente Usa. I mercati asiatici, comunque, hanno vissuto finalmente una giornata serena, dopo tanta volatilità.
Sale la maggior parte delle Borse d’Oriente. Lo Shanghai Composite guadagna lo 0,7% e l’Hang Seng di Hong il 3%. In rally il Kospi di Seul (+5%, riducendo le perdite della settimana, comunque in rosso del 14%) e il Taiex di Taipei (+6%). Il mercato finanziario del Giappone è chiuso per festività. In forte ripresa lo won della Corea del Sud dopo sette giorni filati in discesa rispetto al dollaro.
FRENA LA CORSA AL DOLLARO, BOOM DELLO STREAMING
Torna ad apprezzarsi lo yen cinese. L’euro dollaro, sceso ieri sui minimi degli ultimi tre anni, stamattina rimbalza a 1,102 (+0,5%).
Anche Wall Street è stata ieri meno ballerina dopo giorni di strappi mozzafiato: Dow Jones +0,95%, S&P500 +0,47%. Più robusto il recupero del Nasdaq (+2,3%), spinto all’insù dai guadagni di Amazon, investita dal boom delle consegne a domicilio.
La richiesta di banda larga e di streaming ha sostenuto Walt Disney (+7%) che pure ha dovuto rinviare, su richiesta di Parigi, il lancio dell’offerta in Francia, già al limite delle possibilità della rete di sostenere il traffico. Netflix ha annunciato che la qualità delle connessioni europee sarà limitata nelle prossime settimane per far fronte alla richiesta crescente.
La volatilità resta comunque altissima, ma retrocede dai picchi di lunedì e si porta a 72, da 76 di ieri. Treasury Note a 1,14%, invariato.
CALIFORNIA IN CLAUSURA, RIMBALZANO I PETROLIFERI
Stanotte la California ha ordinato ai cittadini di restare a casa e di prepararsi alla quarantena.
Stamane il petrolio cerca di metabolizzare il forte rimbalzo di ieri. Il Brent tratta a 28,7 dollari il barile, dopo il +14% di ieri.
Il greggio di riferimento per gli Stati Uniti, il WTI del Texas, ha messo a segno il rialzo più ampio della storia, +23%.
In volo ieri Saipem (+10,7%), davanti a Eni (+4,7%). Kepler Cheuvreux conferma la raccomandazione buy, riducendo il prezzo obiettivo da 16 a 10 euro. Male Saras (-5,85%), dopo che Equita Sim ha ridotto il target price del 20%, a 1,2 euro, in seguito ad un taglio delle stime per il nuovo scenario 2020 sia di domanda che di offerta.
ITALIA, PRIMO CAMPO DI BATTAGLIA DELLA GUERRA AL VIRUS
L’epidemia continua a straziare l’Italia, Lombardia in testa. I morti per coronavirus sono arrivati a quota 3.405. Il numero di vittime cinesi è al momento pari a 3.245. In Lombardia, i morti per Covid-19 hanno toccato quota 2.168. A Milano, il numero di contagiati è cresciuto di 635 unità in un solo giorno.
L’emergenza è stata affrontata dal bazooka della Bce, cui oggi dovrebbero aggiungersi le misure approntate dal Tesoro Usa, che ha annunciato un piano di interventi a sostegno delle famiglie e delle imprese che comprende sospensione delle tasse sul lavoro fino a fine anno e assegni cash in due trance (6 aprile e 18 maggio) da modulare in base al reddito: 1.000 dollari per adulto e 500 per bambino.
CONTE AL FT: “FATE PRESTO”. GERMANIA CONTRO
L’Italia sollecita l’Europa a fare di più e in fretta sul fronte della politica fiscale. Il premier Giuseppe Conte in un’intervista al Financial Times ha chiesto all’Unione europea di utilizzare il Mes, il meccanismo europeo di stabilità, per estendere le linee di credito a tutti gli stati membri.
L’azionario europeo ha chiuso in rialzo dopo una seduta estremamente volatile, con gli indici che hanno alternato rialzi e ribassi sotto la pressione delle vendite obbligate dopo i ribassi di questi giorni.
Le misure approvate ieri notte dalla Banca Centrale Europea hanno domato l’incendio, ma ci sono troppi focolai ancora accesi per cantare vittoria. E dopo le incertezze degli ultimi giorni, la promessa di Christine Lagarde (“non c’è limite al nostro impegno”) non raccoglie sul mercato la fiducia a suo tempo ispirata da Mario Draghi. Anche perché, conferma Reuters, il varo del Peep (Pandemic Emergency Purchase Programme), il piano di acquisti per 750 miliardi di euro, è passato nonostante il voto contrario di Germania ed Olanda.
CROLLA LA FUDUCIA TEDESCA, SPREAD SOTTO 200
Milano ha segnato a fine giornata un rialzo del 2,29%, a 15466 punti.
Dopo il saliscendi che si è protratto per buona parte della seduta, chiude in verde Francoforte (+2,06%), frenata in mattinata dai dati choc dell’Ifo, l’indice della fiducia. Il morale delle imprese tedesche è crollato a marzo al minimo dal 2009. “Si tratta del calo più consistente dal 1991, con l’indice al minimo da agosto 2009”, sintetizza il presidente dell’Ifo, Clemens Fuest, aggiungendo che in particolare le aspettative delle aziende sono peggiorate come non mai.
Il governo tedesco intende presentare già la settimana prossima la proposta di legge che modifica le norme sul pareggio di bilancio e permette allo Stato di aumentare l’indebitamento per far fronte alla pandemia.
Londra, negativa in mattinata, recupera e chiude a +1,99%. La Bank of England, in sintonia con la Bce, ha tagliato i tassi di interesse di 15 punti base, a 0,10% da 0,25%, e allargato il suo programma di Qe da 200 a 645 miliardi di sterline
Parigi +2,68%; Madrid +1,96%. Il balzo maggiore è avvenuto a Zurigo: +5,44%.
Nuova giornata campale sul fronte dei mercati obbligazionari. Lo spread tra Btp e Bund si attesta a fine seduta poco sotto i 200 punti dopo fortissime escursioni di prezzo (fino a 95 punti).
Il titolo a due anni è arrivato a guadagnare oltre una figura, il dieci anni oltre quattro (1,79% il rendimento) e il trent’anni oltre cinque. Il bund sale a -0,22% (+2 punti base).
Con i 750 miliardi di euro di QE annunciati ieri, la Bce arriva in prossimità dei mille miliardi di euro, in quanto l’ultima misura è in aggiunta a quelle della scorsa settimana. Da qui alla fine dell’anno, gli acquisti dovrebbero essere di circa 100 miliardi di euro al mese.
“È un messaggio forte – dice Marco Valli di Unicredit – una cifra così non si vedeva nemmeno ai tempi di Mario Draghi”.
“Il nuovo piano Bce – si legge in un report di Morgan Stanley – manda un messaggio chiaro: più che l’ammontare significativo degli acquisti, la sua inclusività, la sua flessibilità e il fatto che sia ‘open-ended’ dice che l’Europa è unita contro il Covid-19 e non consentirà una frammentazione”.
A PIAZZA AFFARI SOFFRE FCA, RECUPERANO STM E PIRELLI
In una giornata positiva fa notizia la nuova sbandata di Fiat Chrysler (-5,1%), maglia nera di Piazza Affari e tra i peggiori dell’indice europeo. Da inizio anno la perdita arriva al 56%, abbastanza allineata all’Eurostoxx Auto (-50%). Le quotazioni, secondo l’analista di Fidentis, non riflettono il concambio previsto per la fusione con Psa: ai prezzi attuali c’è uno sconto del 34% rispetto alla parità teorica della fusione con il partner francese.
Nella scuderia Agnelli si si distinguono Ferrari (+2,27%) e Cnh Industrial (+3,54%).
In forte ripresa gli altri industriali. Avanza Pirelli, che annulla le perdite degli scorsi giorni. Stm +8,06%: Citigroup ha alzato la raccomandazione da neutral a buy, con prezzo obiettivo che passa da 27,5 a 21 euro. Prysmian +2,92%.
IN RALLY POSTE E FERRAGAMO
Non mancano i rialzi a doppia cifra nel listino principale: vola Unipol (+17,23%), seguono Salvatore Ferragamo (+11,8%) e Campari (+10,04%).
Poste Italiane (+8,54%) guida i recuperi del comparto finanziario. Equita Sim ha alzato da hold a buy il rating sul titolo, che entra nel portafoglio raccomandato con un peso di 420 punti base e un prezzo obiettivo che resta a 10,7 euro.
In ripresa moderata i bancari, che dal 20 febbraio, nel complesso, hanno quasi dimezzato il loro valore. Unicredit sale del 5,3%, Intesa Sanpaolo dell’1,2%; i cds di entrambe perdono il 16% circa.
Intesa Sanpaolo e Bper Banca hanno modificato l’accordo vincolante per la cessione di un ramo d’azienda costituito da filiali, siglato nell’ambito dell’Opa volontaria annunciata da Intesa su Ubi Banca.
CONTINUA LA CORSA DI TIM. BALZO DI SNAM E DI SALINI
Balzo in avanti di Snam (+4,99%) dopo la pubblicazione dei conti 2019, chiusi con un utile netto rettificato di 1.093 milioni di euro (+ 83 milioni rispetto al 2018). Bene Terna (+5,5%).
Continua il rally di Tim (+5%). Agcom ha varato un piano di misure straordinarie per il potenziamento della rete e ha accolto la proposta di Tim di mettere a disposizione l’accesso alla propria infrastruttura su tutto il territorio nazionale.
Vola Salini Impregilo (+19,6%) dopo la cessione da parte di Astaldi (+21%) dell’intera partecipazione nella Concessionaria del Terzo Ponte Sul Bosforo per 315 milioni di dollari.