Sit, società quotata che produce sistemi e componenti per caldaie a gas e contatori intelligenti, investirà fra quest’anno e il prossimo 20 milioni di euro in ricerca e sviluppo per accelerare l’introduzione di nuovi prodotti e soluzioni focalizzate sempre più sull’elettronica .
Gli obiettivi principali sono due: sviluppare soluzioni elettroniche e meccaniche integrate, in grado di comunicare con l’ambiente esterno attraverso l’Internet delle cose, e implementare nuovi protocolli di comunicazione degli smart gas meters in modo da rendere il prodotto adatto ai mercati internazionali, sia europei che extrauropei.
Nel 2018 la società – che possiede 90 brevetti – ha prodotto oltre 29 milioni di pezzi, destinando il 4% del fatturato annuale alla ricerca e sviluppo.
Sit ha in tutto otto stabilimenti produttivi distribuiti fra l’Italia (Padova, Rovigo, Montecassiano) e l’estero (Romania, Olanda, Cina e Messico), ma la distribuzione copre 69 Paesi.
Nel periodo 2013-2018, il business smart gas metering ha fatto registrare un tasso di crescita annuale composto del 70,5% e, secondo un recente report di Ubi Banca su Sit, il portafoglio ordini in questa attività fa prevedere una crescita delle vendite di almeno il 15%.
“Nel 2019 – scrive la società – Sit potrà incrementare la propria quota di mercato del parco contatori smart in Italia passando dal 30% al 35% circa anche grazie al fatto che ulteriore domanda è stata acquisita dopo che altri operatori, aggiudicatesi le gare, non hanno poi potuto disporre della capacità produttiva necessaria o della capacità di garantire standard qualitativi costanti su larga scala”.
Il report di Ubi Banca prevede che la Divisione Heating registri un leggero rallentamento complessivo dei volumi a causa dello stop, seppur temporaneo, del mercato regolamentato cinese e di quello turco. “Una ripresa del progetto “from Coal to Gas” in Cina – attualmente in stand-by – potrebbe dare un’ulteriore spinta ai ricavi – continua ll’azienda – Il mercato americano continua a evidenziare una solida crescita”.
La tecnologia proprietaria di Sit “consente una maggior precisione di misurazione e una sensibile riduzione delle dimensioni fisiche del contatore stesso – conclude la società – con la possibilità di misurare diverse tipologie di gas metano (tra cui ad esempio il biogas) distribuite in rete a vari livelli di pressione con lo stesso prodotto, mentre è in fase di sperimentazione la misurazione dell’idrogeno. Questa caratteristica apre spazi per ulteriori opportunità per l’azienda nei Paesi che si sono posti come obiettivo un utilizzo di combustibili a emissioni zero, quali in particolare UK e Olanda”.