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Contador infiamma il Tour staccando Chris Froome

Tappa d’altri tempi con imboscate continue che riapre la corsa – Vince Cavendish su Sagan ma a far notizia è soprattutto l’attacco della Saxo Tinkoff che manda in tilt anche la maglia gialla Froome che perde oltre un minuto dal campione spagnolo – Crolla Valverde con la Movistar, ora secondo è il belga Mollema.

Contador infiamma il Tour staccando Chris Froome

Nella tappa più insignificante sulla carta, il Tour ha trovato la frazione che può riaprire l’edizione del centenario : una giornata che non ti immagini con Contador e la Saxo Tinkoff che mettono per la prima volta in crisi Chris Froome infliggendo più di un minuto a quello che fino a 24 ore prima sembrava il padrone assoluto della corsa; con Valverde, che appiedato da una foratura, finisce fuori del Tour, perdendo quasi 10 minuti ; con Cavendish, che con la sua Omega Pharma pedala come un dannato per eliminare gli altri velocisti, prima KIttel e Degenkolb, quindi Greipel, per poi vedersela con Sagan e batterlo facilmente sul traguardo cogliendo la seconda vittoria in questo Tour, la 25esima in totale raggiungendo André Leducq. 

Una tappa dagli sviluppi imprevedibili, quella di ieri, tutta da rivivere e raccontare fin dal suo inizio da Tours. Fa caldo, c’è il solleone, ma anche un forte vento che soffia lateralmente obbligando i corridori a formare e disfare i ventagli, un gioco di abilità pericoloso che finisce per spezzare il gruppo in due tronconi; rettilinei lunghissimi che illudono quelli dietro di poter raggiungere, vedendoli laggiù in fondo, quelli che sono davanti, ma il distacco invece di diminuire cresce tanto da snervare e demoralizzare gli inseguitori fino alla resa. Tappa di 173 km  nel cuore piatto della Francia, la Tours-Saint-Amand-Montrond si è trasformata, dopo circa 70 km di corsa, in un’odissea da incubo per Alejandro Valverde, vittima di una foratura  quand’era nel gruppo di testa con tutti i migliori, tirato alla morte da Cavendish e dai suoi compagni dell’Omega Pharma che volevano mettere fuori gioco Marcel Kittel: il velocista tedesco, che a Cannonball ha fatto vedere i sorci verdi a Saint-Malo e a Tours, era rimasto intruppato nel secondo gruppo. 

Valverde metteva piede a terra, nel momento peggiore, in un rettifilo sbattuto dal vento, senza la macchina della casa che con le altre era stata fermata dietro il gruppo di Kittel perché il distacco tra i due tronconi non superava in quel momento il minuto. Lo spagnolo faceva un errore capitale : invece di farsi dare la bici dal compagno di squadra, Castroviejo, preferiva cambiare solo la ruota perdendo nell’operazione tempo prezioso. Ad eccezione di Quintana tutti i Movistar, compreso Rui Costa che a Tours era nono in classifica, venivano fermati per dare una mano al capitano e difendere il suo secondo posto dietro Froome. I Movistar sembravano a un passo dal rientrare ma nel gruppo di testa anche i  Belkin si erano messi a tirare, appena hanno visto Valverde in difficoltà: troppo ghiotto l’obiettivo per Mollema e Ten Dam, i due belgi in classifica, di salire l’uno alle spalle della maglia gialla e l’altro tra i primi cinque. 

Valverde e i suoi coequipier non solo non riuscivano più ad agganciare il gruppo di testa, ma dopo una decina di chilometri in cui si erano tirati il collo senza alcun profitto, venivano risucchiati dal gruppo di Kittel, che ormai si era rassegnato alla sconfitta. Il ritardo di Valverde cresceva fino ad assumere le dimensioni di una voragine tanto da compromettere anche la leadership della classifica a squadre che vedeva fino a ieri mattina la Movistar nettamente in testa con il casco giallo, simbolo del primato, in testa ai suoi atleti.  Per Froome, che in quel momento della gara era ancora saldamente con in primi, si prospettava una situazione ideale : stava allontanando il rivale fino a ieri meno deludente di altri, senza nemmeno dare l’impressione di voler approfittare della sua sfortuna. Ma la serenità di Froome non durava molto.

Proprio uno dei grandi delusi del Tour stava per tirargli un’imboscata che potrebbe cambiare il corso della Grande Boucle: era Contador con altri cinque compagni della Saxo, che a una trentina di km all’arrivo approfittava per fare il vuoto di una raffica di vento che disuniva il gruppo di testa. Il ventaglio si sdoppiava: davanti rimaneva uno scatenato Contador con ben cinque compagni, Kreuziger, Roche, Bennati, Tosatto e Rogers che innescavano un’infernale bagarre tirando a tutta, come se fosse una crono a squadre. All’improvviso anche Froome annaspava: per la prima volta in questo Tour la maglia gialla appariva sorpreso e disorientato. Solo in otto riuscivano a non perdere il treno dei Saxo-Tinkoff : erano Mollema e Ten Dam della Belkin, Fuglsang dell’Astana, tutti e tre interessati a recuperare quanto più possibile sulla maglia gialla in panne; tra i velocisti, per giocarsi la vittoria di tappa, staccato anche Greipel, rimanevano in corsa soltanto Cavendish e Sagan: l’inglese aveva con sé due compagni, il francese Chavanel e l’olandese Terpstra, lo slovacco della Cannondale solo uno, il polacco Bodnar. Dieci, venti secondi, mezzo minuto e ancora di più: Froome dava l’impressione di non reagire come altre volte, quasi scoraggiato  di fronte allo scadente aiuto che gli stavano offrendo i compagni di squadra, quei pochi peraltro rimasti con lui. 

Messa da parte la baldanza dei giorni scorsi, Froome se ne è statao in mezzo al secondo gruppo tirato per un po’ soprattutto da Greipel, fino a quando il tedescone s’è convinto che quelli davanti erano ormai imprendibili. Quanto a Evans, Sckleck e Quintana, unico sopravvissuto alla disfatta dei Movistar, non sembravano molto interessati a dare una mano alla maglia gialla. La tappa risolveva in un testa a testa tra Cavendish e Sagan con l’inglese, davvero eccezionale ieri, che batteva comodamente lo slovacco in maglia verde, riassaporando il gusto del trionfo. Ma per le sorti ai vertici del Tour il grande vincitore di Saint-Amand-Montrond è stato Contador, che alla vigilia della settimana finale, ha dato una scossa vitale all’ambiente piuttosto cloroformizzato dallo stradominio, fino alla noia, di Froome. 

Al traguardo, regolato da Greipel, il gruppo della maglia gialla accusava un ritardo di 1’09’’: nulla di compromesso per il keniota bianco ma il Tour – che oggi arriverà a Lyon con una tappa ricca di saliscendi, antipasto del Ventoux di domani  – ha rilanciato con autorevolezza il corridore più blasonato, quell’Alberto Contador che deve essersi ricordato ieri come non mai del monito sarcastico che gli lanciò un giorno Lance Armstrong : «Come fai a vincere se non corri davanti! ». Qualche corridore era già sotto la doccia quando arrivava, a 9’58’’, il gruppo di Valverde. Per lo spagnolo la classifica è diventata ieri un precipizio dal secondo posto al 16esimo a oltre 12 minuti da Froome. Secondo, dietro l’inglese in giallo, è ora Mollema a 2’28. Contador segue terzo con un distacco ridotto a 2’46’’, quarto è Kreuziger a 2’48’’, quinto è Ten Dam a 3’01’’. Quindi Fuglsang  a 4’39’’ e poi Kwiatkowski, leader dei giovani, a 4’44’’. L’unico della Movistar, rimasto nella top ten della classifica, è il colombiano Nairo Quintana, arrivato ieri al traguardo con il gruppo di Froome e Kwiatkowski, il suo rivale diretto nella lotta per la maglia bianca. 

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