Cresce la domanda di energia elettrica in Italia. In base agli ultimi dati forniti da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, il mese scorso la richiesta si è attestata a quota 27,3 miliardi di kWh, in aumento dell’1,9% rispetto a maggio e del 13,8% rispetto a giugno 2020, mese influenzato dal calo del fabbisogno dovuto alle iniziative messe in atto per contenere la pandemia da Covid-19. A livello complessivo, il 42% della domanda è stato coperto da fonti rinnovabili.
Scendendo nei dettagli, il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario (21 giorni lavorativi) e temperatura (2°C in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), la domanda elettrica risulta in crescita del 9,6%. Sotto il profilo territoriale si registra un +14,5% al Nord, +12,9% al Centro e al Sud. A livello generale, nei primi sei mesi del 2021, la domanda elettrica in Italia è in crescita del 7,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (in termini rettificati il dato resta sostanzialmente uguale: +7,9%), sottolinea Terna.
Passando alle fonti, il mese scorso la richiesta di energia elettrica è stata soddisfatta per circa l’87% con la produzione nazionale e il restante 13% dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. A registrare un aumento sono stati in particolare: l’energia fotovoltaica (+5,7%), geotermica (+3,2%), idrica (+2,3%) e termica (+4,8%), mentre una forte flessione ha caratterizzato l’energia eolica (-37,8%. “Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +587,6% per un effetto combinato dell’aumento dell’import (+140,5%) e di una riduzione dell’export (-78,6%)”, fa sapere la società guidata da Stefano Donnarumma, evidenziando che a giugno 2021, la sostanziale ripresa del fabbisogno e l’aumento dei prezzi delle commodity ha comportato un incremento generalizzato del prezzo dell’elettricità (ad esempio 72,3 €/MWh in Francia, 74,1 €/MWh in Germania) e un forte recupero della differenza di prezzo con l’Italia (spread Italia Nord-Francia pari a 10,1 €/MWh) che ha quindi fortemente stimolato i flussi di import commerciale (3.541 GWh).
L’indice IMCEI elaborato da Terna – che analizza i consumi industriali di circa 530 clienti, cosiddetti energivori, connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale – conferma anche per questo mese il ritorno sostanziale dei consumi industriali ai livelli pre-covid: l’indice risulta in crescita del 14,2% rispetto a giugno 2020 e, soprattutto, del 5,1% rispetto a giugno 2019. Terna rileva, inoltre, una variazione congiunturale positiva dell’1,8% rispetto al mese precedente (maggio). Sotto il profilo settoriale, si registra un aumento a doppia cifra per i settori della siderurgia, della meccanica, dei metalli non ferrosi e dei mezzi di trasporto. In flessione, invece, solo il comparto alimentare.