Continua la ripresa dei consumi elettrici in Italia. Il dato fornito da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, è importante perchè dà la misura della ripresa delle attività economiche, dopo il brusco rallentamento della primavera del 2020, a causa del Covid. Nel mese di luglio, il fabbisogno è stato di 30,3 miliardi di kWh, in aumento del 4,9% rispetto ai volumi di luglio 2020. Si è tornato insomma ai livelli di consumo pre-pandemia, soprattutto grazie al balzo del Sud: il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta in crescita del 3,8% (e in calo dello 0,9% rispetto a giugno 2021), ma a livello territoriale la variazione tendenziale di luglio è stata ovunque positiva: +4,3% al Nord, +4,6% al Centro e +6,2% al Sud. Nei primi sette mesi dell’anno, la domanda elettrica in Italia è in crescita del 7,3% rispetto all’omologo periodo del 2020.
Prendendo in esame direttamente i consumi industriali, che Terna è in grado di monitorare attraverso i dati di 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale, viene confermato il ritorno sostanziale dei consumi industriali ai livelli pre-Covid: l’indice risulta in crescita del 10,3% rispetto a luglio 2020 e del 2,1% rispetto a luglio 2019. In flessione risultano solo i consumi legati alle industrie dei mezzi di trasporto e dei materiali da costruzione. Il valore dei primi sette mesi del 2021 è però in leggera flessione del 2% rispetto all’omologo periodo del 2019 (-1,8% rettificato).
Il consumo elettrico viene soddisfatto per circa l’85,5% con la produzione nazionale, ma la brutta notizia in chiave ambientalista è il rallentamento della percentuale derivante da fonti di energia rinnovabili, che scende sotto il 40% al 38%. Molto bene l’eolico (+44,9%), bene anche l’idrico (+6,7%), geotermico (+1,5%), ma pesa la flessione del fotovoltaico (-7,8%) e del termico (-2,6%).