“Siamo stati ricevuti dal presidente della Repubblica e abbiamo con lui esaminato i risultati elettorali, che presentano tre forze ciascuna di pari entità”, ma c’è “una forza non disponibile alla collaborazione con le altre, quindi restiamo in campo noi e il Pd, a cui spetta la responsabilità di dare un governo al Paese”. Da parte di Pdl e Lega c’è una “responsabilità totale” e siamo “assolutamente a disposizione per un governo di coalizione” con il Pd, “che intervenga con misure per l’economia largamente condivise”. Lo ha detto il leader del centrodestra, Silvio Berlusconi, al termine delle consultazioni al Quirinale con il Capo dello Stato. Ma l’ipotesi del Cavaliere, già respinta da Bersani, parte subito in salita per l’avvicinarsi della manifestazione anti-giudici di sabato.
“C’è un’esigenza assoluta di comportamenti responsabili da parte di forze che rappresentano un terzo dell’elettorato – ha proseguito il Berlusconi – e non è accettabile che una forza con il 30%, ossia che rappresenta il 20% del Paese, possa esigere di prendere tutto. Già i presidenti di Camera e Senato sono stati indicati da una parte: non è assolutamente pensabile che anche per quanto riguarda il premier e il presidente della Repubblica questa parte possa pretendere di avere tutto“.
Quanto alla situazione del Paese, “la crisi profonda richiede interventi sull’economia che devono essere immediati”, ha detto ancora l’ex Premier, ricordando poi che “un piccolo spiraglio si è aperto ieri a seguito della nostra iniziativa presso la commissione Ue, avanzata da Antonio Tajani, per il pagamento alle imprese che hanno servito servizi e prodotti allo stato. Un’iniziativa che può avere una influenza ottima sulla liquidità”.