L’anno scorso l’Arbitro per le controversie finanziarie, organo della Consob per la risoluzione stragiudiziale dei litigi fra intermediari e clienti, ha registrato una cifra record di risarcimenti: in tutto, 35,88 milioni di euro sono rientrati nelle tasche dei risparmiatori. Sale così a oltre 120 milioni di euro l’ammontare complessivo dei rimborsi decisi dall’Acf nei suopi primi cinque anni di attività.
In rialzo nel 2021 anche il tasso di accoglimento dei ricorsi (69,4%, a fronte dei 30,4% rigettati), con una media nel quinquennio del 67,3% di ricorsi accolti e del 32,7% rigettati.
In forte crescita, inoltre, i volumi dell’attività, con un abbattimento dei tempi istruttori e decisionali di quasi il 40% nel 2021 rispetto agli anni precedenti. Confermato, dunque, l’obiettivo di azzerare entro fine 2022 l’arretrato accumulatosi nei primi tre anni di attività, a seguito di alcuni casi di risparmio tradito che hanno visto fortemente impegnato l’Acf sin dall’avvio della sua attività nel gennaio 2017.
Resta rilevante il valore complessivo dei risarcimenti richiesti, attestatisi nel 2021 a poco più di 81 milioni di euro, con una media a ricorso di oltre 51 mila euro. La richiesta minima è stata di 10,92 euro; quella massima di 500.000 euro, corrispondente al valore massimo di competenza dell’Acf. Nel complesso, nel quinquennio 2017/2021, sono pervenuti 8.695 ricorsi, con richieste risarcitorie per oltre 480 milioni di euro (circa 56 mila euro, in media, a ricorso).
In tutto, nel 2021 sono stati conclusi 2.107 procedimenti, a fronte dei 1.582 ricorsi in entrata, portando così a 7.373 il numero dei ricorsi definiti nel quinquennio 2017/2021.
Il tasso di adempimento delle decisioni dell’Arbitro – che non sono vincolanti – resta elevato. La percentuale di spontanea esecuzione delle decisioni dell’Acf sfiora il 97% dei casi ed è in crescita.