“La Consob ritiene suo dovere rendere conto del proprio operato, oltre che al Governo e al Parlamento, anche ai soggetti sui quali esercita la vigilanza”. Inizia con una famosa citazione di Tommaso Padoa Schioppa (pronunciata 20 anni fa esatti, nel 1998), al quale già aveva detto nei mesi scorsi di volersi ispirare, la prima uscita pubblica del presidente della Consob, Mario Nava, insediato ufficialmente lo scorso 16 aprile.
Il tema del Consob Day, che si tiene alla Borsa di Milano con un format innovativo (discorso illustrato da slide e conferenza stampa a seguire le principali novità), è proprio quello del dialogo col mercato e della diversità delle competenze presenti in Consob. “L’autorità di mercato – ha detto Nava – è davanti a una doppia sfida: rilanciare il mercato e rilanciare l’Autorità, cioè sé stessa. Per fare questo, noi membri del Collegio della Consob contiamo su tutto il personale, che voglio sin da ora ringraziare”.
Il punto di partenza di questa nuova fase, particolarmente delicata per la Consob, è quello della Commissione parlamentare di inchiesta presieduta nell’ultima legislatura dal senatore Casini: “Teniamo certamente conto dei suggerimenti emersi, la commissione ha evidenziato criticità interne alla Consob e criticità tra la Consob e le altre autorità, da risolvere al più presto”.
Il nodo è principalmente che la commissione di vigilanza sulle società quotate in Borsa opera da un lato in un contesto di mercato noto da tempo, e dall’altro in un quadro internazionale in continua evoluzione, “sia per gli aspetti regolamentari, sia per i processi di innovazione tecnologica in atto”. Come intende dunque la Consob di Nava affrontare questa sfida? “Con la vigilanza proattiva, la vera novità di questo Collegio”, spiega il presidente alla platea di Piazza Affari.
Le linee d’azione enunciate sono sei: il sostegno all’accesso al mercato; la qualità delle imprese sul mercato (l’informazione non finanziaria); la tutela del risparmio e degli investitori; l’educazione finanziaria; il potenziamento dell’Arbitro per le controversie finanziarie; il rilancio della Consob nei forum internazionali. Nava ha poi ricordato alcuni dati sul mercato italiano: “L’Italia è la nona (o l’ottava, in altalena col Brasile), economia al mondo in termini di Pil ma solo la 17esima in termini di piazza finanziaria: uno dei miei obiettivi sarà chiudere questo divario”.
Un altro dato, noto, è che la crescita italiana è inferiore a quella dell’eurozona, ma non solo: “Anche il risparmio, che storicamente in Italia era superiore alla media dell’area euro, è calato molto più bruscamente che nel resto dei Paesi membri. Solo da un paio d’anni dà segnali di ripresa”, ha evidenziato Nava, ricordando pure che anche se il flusso di risparmio si è ridotto, l’Italia dispone di uno stock di ricchezza superiore alla media dell’eurozona.
Si sta però attraversando un periodo di transizione: prima il portafoglio era costituito principalmente da titoli di debito, ora la diversificazione porta a un approccio diverso e a un maggiore interesse per l’equity: “E’ importante che Consob faciliti e monitori questo verosimile e auspicabile passaggio dal debito all’equity”. Per ora però la dimensione del mercato finanziario italiano rimane indietro, ribadisce Nava: “La capitalizzazione rispetto al Pil è circa metà di quella tedesca e dell’area euro, 1/3 di quella francese e ¼ di quella inglese”.
Il mercato azionario italiano è piccolo non solo in termini di capitalizzazione ma anche rispetto al numero delle società quotate: “Tuttavia – sottolinea Nava – un’evoluzione incoraggiante è stata registrata nel segmento AIM, per effetto anche della domanda generata nel 2017 dai Pir, con un numero di società che ha superato quota 100 e ora raggiunge i 105 emittenti e una capitalizzazione quasi raddoppiata”.
Quello della valorizzazione delle Pmi è uno dei temi centrali del discorso programmatico di Nava: in Italia le big companies (capitalizzazione oltre i 50 miliardi) quotate sono solo due, come in Spagna, mentre sono 9 a Francoforte e a Parigi e ben 14 a Londra. “Eppure il peso delle Pmi nell’economia reale è molto maggiore che altrove: vale il 78% degli occupati, contro il 63% di Germania e Francia; e offre un valore aggiunto del 67,7% contro il 54% di Germania e Francia”, illustra Nava.
POLITICA
Il numero uno della Consob ha anche lanciato un chiaro messaggio al nuovo governo e ai politici più in generale: “Il rispetto dell’indipendenza della Consob e il rispetto dei delicati meccanismi di mercato da parte di tutti gli operatori di mercato e di tutti i decisori politici è essenziale per la stabilità e la prosperità economica del Paese”. Vigilanza dunque anche sulla politica, soprattutto di questi tempi, con alcune prese di posizione della nuova maggioranza che hanno turbato i mercati, riaprendo la crisi dello spread: “Avremo un ottimo confronto col Governo. Oggi nessuno era presente perché il nuovo esecutivo si è appena insediato, è normale. Intanto ho molto apprezzato l’intervista del ministro Tria al Corriere della Sera”, ha detto Nava in conferenza stampa.
Alla domanda su un’eventuale istruttoria in corso sui contenuti del “contratto di governo”, che sono stati all’origine delle turbolenze sui mercati e sul Btp italiano, il presidente della Consob ha tuttavia lasciato intendere che qualche novità potrebbe esserci: “Stiamo verificando, per ora non posso aggiungere altro”. Nava ha poi ribadito di voler avere un dialogo proficuo con la nuova maggioranza: “Voglio andare spesso in Parlamento. Per esempio riguardo alla possibile riforma delle governance societarie: spingerò per il sistema monistico”. Infine, sulla permanenza dell’Italia nell’euro: “Nessunissimo dubbio”.
VIGILANZA
La parola d’ordine è dunque vigilanza proattiva, cioè “non solo reprimere ma anche e soprattutto prevenire”. Con una frecciatina alla precedente gestione: “Con me la Consob passerà dal formale al sostanziale. Sono abituato a lavorare sulla sostanza”. Ma che cosa è in sostanza la vigilanza proattiva? “Una vigilanza che vuole anticipare e orientare, che aiuta il lato dell’offerta e tutela la domande, e che non sia solo sanzionatoria”, spiega Nava ai giornalisti. “Vogliamo orientare ex ante i comportamenti degli operatori verso prassi virtuose”.
Per farlo, si agirà soprattutto sui famosi prospetti informativi (il 57% degli investitori non li legge, secondo un recente dato), all’origine di tanti problemi per i risparmiatori negli ultimi anni: troppo lunghi, poco chiari. “Vanno semplificati e resi più chiari, ma non basta curare lo scenario probabilistico, anche perché io sono dell’idea che non esista un modello perfetto. Lo scenario probabilistico indica delle probabilità, non delle certezze. E chi investe sa benissimo che non c’è rendimento senza almeno un minimo di rischio”.
Dalla parte del risparmiatore, sarà intensificata l’attività di educazione finanziaria, che “deve essere personalizzata.Non può essere uguale per tutti”. Infine, la nuova Consob targata Nava sarà più collaborativa con le altre autorità (“Abbiamo firmato proprio venerdì un Memorandum d’Intesa con Banca d’Italia) e lancerà – a partire da domani, martedì 12 giugno – un Comitato di consultazione, composto da membri esterni, che vigilerà sullo scambio con gli operatori di mercato in maniera “strutturata e sistemica. Sarà composto da 30 persone e si riunirà ogni 3 mesi”.