Crescita a due cifre nel primo semestre di quest’anno per gli utili netti delle banche e delle società italiane non finanziarie quotate in Borsa a Milano. Al 30 giugno scorso i risultati sono saliti su base annua rispettivamente dell’11% a 14,9 miliardi di euro e del 20,3% a 15,7 miliardi di euro. In calo, invece, del 3% a 2,9 miliardi di euro i profitti delle compagnie assicurative quotate. Decisamente più marcata la contrazione (-61% a 106 milioni di euro) degli utili delle società negoziate su Egm, il mercato non regolamentato dedicato alle piccole e medie imprese. Questi, in sintesi, alcuni dei numeri che emergono dall’ultimo Bollettino statistico della Consob, in cui è messo a fuoco l’andamento degli emittenti di diritto italiano quotati o negoziati a Milano nel corso del primo semestre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.
Consob, l’analisi sulle società quotate
Complessivamente i dati evidenziano una ripresa sostenuta in alcuni settori del mercato azionario italiano, mentre altri mostrano criticità da monitorare nei prossimi mesi. Malgrado la flessione generale dei fatturati, registrata tra gennaio e giugno di quest’anno, le imprese non finanziarie sono riuscite, grazie alla riduzione dei costi operativi, a migliorare la redditività e ad accrescere il proprio patrimonio netto, salito a 258,5 miliardi di euro al 30 giugno con un incremento del 3% rispetto al 31 dicembre precedente: un dato che evidenzia una buona capacità di resilienza del settore in un contesto macro-economico europeo in deterioramento.
Segnali positivi anche per il settore bancario, che nel primo semestre ha visto migliorare gli indici di redditività, di efficienza e di solidità patrimoniale.
Sostanzialmente stabile il patrimonio netto degli istituti di credito quotati, attestatosi a 192,3 miliardi di euro al 30 giugno contro i 191,7 del 31 dicembre 2023.
Il settore assicurativo risente, invece, di un aumento dei costi legati ai sinistri e alle spese che hanno superato i maggiori ricavi da attività operative. Ciò nonostante, gli indici di redditività del settore mostrano il segno più grazie, tra l’altro, ad una migliore efficienza nella gestione del portafoglio investimenti, mentre sembra consolidarsi la capacità di resistenza al rischio di shock esterni. Pressoché’ invariato a 41 miliardi di euro il patrimonio netto in linea con il dato di fine 2023. Diverso il quadro per le Pmi negoziate su Egm, che registrano un peggioramento delle attività non operative e finanziarie, una pressione sui margini e un rallentamento della generazione di utili, riuscendo tuttavia a mantenere una buona gestione dell’indebitamento.