Condividi

Consip amplia i servizi cloud alla Pa per finanziare i progetti del PNRR

Attivati i contratti per servizi “Public Cloud Iaas e Paas” da 800 milioni e bandita la nuova gara per i “Servizi applicativi in ottica cloud” delle PA centrali, da 4 miliardi

Consip amplia i servizi cloud alla Pa per finanziare i progetti del PNRR

L’offerta Consip di servizi cloud alla Pubblica amministrazione si arricchisce con due nuovi strumenti che consentiranno alle Pa di acquisire servizi destinati a finanziare i progetti del PNRR, che afferiscono alla Missione 1 (Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura) – Componente 1 (Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pa).

L’Accordo Quadro per i servizi di “Public cloud IaaS PaaS”

Il primo strumento – già disponibile – permette alle Pa realizzare un percorso completo di migrazione e adozione del cloud, acquisendo attraverso “contratti pronti all’uso”:

  • Servizi Public cloud di tipo IaaS (Infrastructure-as-a-service) e PaaS (Platform-as-a-service) tra cui sistemi operativi, VPN, traffico Internet, storage, database, piattaforme applicative, tool di sviluppo erogati da provider qualificati da Agid. Per l’adesione al contratto (lotto 1), del valore complessivo di 702 milioni di euro le Pa utilizzeranno un configuratore, che permette di indicare in maniera dettagliata il fabbisogno e di identificare il fornitore aggiudicatario con la migliore offerta tecnica ed economica;
  • Servizi di supporto, per consentire di pianificare e definire la migliore strategia di migrazione al cloud (assessment applicativi, valutazione strategia di migrazione, studi di fattibilità, supporto al monitoraggio e controllo dei risultati). I contratti (lotti 2-5), del valore totale di oltre 70 milioni di euro sono attivi e prevedono l’adesione in base alla tipologia di Amministrazione (centrale o locale) e alla collocazione geografica (Nord, Centro, Sud);
  • Servizi professionali tecnici, per migrare i servizi IT da un modello di erogazione on-premise (cioè presso il cliente) verso un modello di erogazione cloud (disegno della soluzione ed architettura degli ambienti cloud, configurazione e trasferimento dei dati, definizione di policy di sicurezza, monitoraggio, supporto e affiancamento). I contratti (lotti 7-11) saranno attivati entro maggio.

L’Accordo quadro “Servizi applicativi in ottica cloud”

Il secondo strumento, destinato esclusivamente ai fabbisogni delle Pubbliche amministrazioni centrali, di cui è appena stata bandita la gara (le offerte possono essere inviate entro il 12 maggio), ha l’obiettivo di fornire alle Pa strumenti per realizzare servizi digitali disegnati sulla centralità del cittadino, sulla semplificazione delle interazioni, sull’efficienza operativa e l’agilità tecnologica; favorire il riuso applicativo migliorando la qualità e la standardizzazione del software; gestire e innovare i processi di sviluppo e gestione del portafoglio applicativo.

Attraverso questa gara saranno messi a disposizione, contratti “pronti all’uso” del valore totale di quasi 4 miliardi di euro per acquisire: 

  • Servizi applicativi (servizi IT finalizzati a supportare la trasformazione digitale e l’innovazione tecnologica, anche attraverso la realizzazione di applicazioni cloud-native, la migrazione al cloud, l’evoluzione delle applicazioni esistenti, l’adeguamento e il relativo mantenimento)
  • Servizi di PMO – Program Management Office (a supporto della pianificazione dei progetti IT tramite servizi di project management, demand management e change management, nonché servizi di supporto alla gestione dei contratti applicativi – monitoraggio, customer satisfaction, etc.).

L’Accordo quadro prevede l’aggiudicazione fino a un massimo di sei operatori economici per i servizi applicativi e quattro per i servizi di demand e PMO e, grazie a un innovativo meccanismo di attivazione progressiva del valore contrattuale e di attribuzione di quote agli operatori aggiudicatari, permetterà ai fornitori di erogare a rotazione i servizi secondo l’ordine di graduatoria, aumentando le opportunità di mercato, distribuendo meglio il carico di lavoro e fornendo un’ulteriore spinta propulsiva al settore.

Commenta