E’ iniziato il vertice del Consiglio Ue dedicato all’ermergenza Covid e all’esame delle campagne di vaccinazione in Europa. Ma sin dalle prime battute le posizioni dei leader si preannunciano distanti e, stando alle prime indiscrezioni raccolte dall’agenzia Ansa, sul punto cruciale della redistribuzione delle dosi di vaccini, le posizioni dei governi sono ancora lontane e servirà più tempo per decidere quale metodo adottare. Tanto che, difficilmente si troverà una soluzione nel corso del al vertice.
Finora la Commissione Ue ha sempre insistito per l’allocazione delle dosi in proporzione alla popolazione, ma gli Stati hanno abbandonato la strategia pro-rata e ora devono trovare un accordo. Il nodo, spiegano le fonti consultate dall’Ansa, è definire la soglia per una redistribuzione equilibrata delle dosi che alcuni Paesi non hanno voluto acquistare. I lavori della prima giornata saranno dedicati in gran parte al tema dei vaccini. In serata è previsto l’intervento del presidente Usa Joe Biden.
L’allarme resta alto e la bozza di conclusioni del vertice osserva che “l’accelerazione della produzione, consegna e diffusione dei vaccini resta essenziale per superare la crisi. Gli sforzi a tal fine devono essere ulteriormente intensificati. Sottolineiamo l’importanza della trasparenza e dell’estensione del regime di autorizzazione all’esportazione. Riaffermiamo che le aziende devono garantire la prevedibilità della loro produzione di vaccini e rispettare le scadenze contrattuali di consegna”.
I leader raccomandano di mantenere le restrizioni ai viaggi e precisano che non è ancora venuto il momento di allentare la guardia. Per questa ragione, la bozza anzi raccomanda che “Il lavoro legislativo e tecnico sui certificati digitali interoperabili Covid sulla base della proposta della Commissione Ue, per tornare a viaggiare, in futuro, quando le condizioni epidemiologiche del Covid lo permetteranno, “dovrebbe essere portato avanti con urgenza”. In pratica una conferma del green pass europeo per viaggiare ma anche su questo non tutti i Paesi sembra siano d’accordo.
Prosegue infine il braccio di ferro con AstraZeneca. Fonti Ue lasciano filtrare che la Commissione europea è decisa a proseguire sulla via del contenzioso legale nei confronti di AstraZeneca se non otterrà risultati soddisfacenti sul rispetto del contratto per la consegna delle dosi del vaccino anti-Covid.
“Non vogliamo vincere una causa legale per il fatto di vincerla, ma per ottenere più dosi”, soprattutto per il secondo trimestre, sul quale c’è preoccupazione. Secondo Bruxelles c’è ancora “un grande divario” sulle dosi concordate, oltre a “confusione su quali lotti vanno a chi”.