La costante sensazione di mancanza di tempo e la disponibilità di mettere mano al portafoglio per risparmiarlo sono un tratto tipico dei nostri giorni. La percezione di conflitto tra obiettivi porta necessariamente a sentirsi sempre in deficit di tempo, a causa dell’aumento dello stress e dell’ansia.
Obiettivi contrastanti aumentano i nostri livelli di stress, e, a sua volta, lo stress ci fa sentire a corto di tempo.
Da qui parte lo studio di Ioannis Evangelidis, docente di Marketing della Bocconi, Jordan Etkin e Jennifer Aaker, Pressed for Time? Goal Conflict Shapes How Time is Perceived, Spent and Valued.
Gli autori ipotizzano che percepire maggiori contrasti tra obiettivi potrebbe avere anche altre conseguenze comportamentali, che le aziende dovrebbero tenere in considerazione: i consumatori potrebbero essere disposti a spendere meno tempo in negozio a fare shopping o potrebbero volere utilizzare più spesso i negozi on-line.
Basti pensare, ad esempio, alle campagne pubblicitarie lanciate da Amazon, uno dei leader mondiali dell’e-commerce, in occasioni del Black Friday e del Natale. Amazon ha scelto infatti di dedicare il suo spot non al servizio di e-commerce in generale, ma alle consegne rapide di Amazon Prime.
Carrefour, qualche settimana prima, aveva fatto comparire sulle case che si affacciano sui Navigli di Milano e su piazza Gnoli di Roma decine di pupazzi che sembravano arrampicarsi sui muri, per far sapere ai clienti che possono risparmiare tempo utilizzando il suo servizio di consegna.
Infine, il vincolo di tempo, anche se solo percepito, rende le persone più impazienti (sono disposte ad aspettare un minor numero di giorni per la consegna di una nuova auto) e li induce a considerare il tempo più prezioso (sono disposti a pagare fino al 30% in più per la consegna rapida di un bene acquistato on-line).