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Coni, ok del cdm al decreto sull’autonomia: Olimpiadi salve

Il Cdm si è riunito poco prima delle dimissioni del Premier e ha approvato in extremis il decreto sull’autonomia del Coni senza il quale gli sportivi italiani avrebbero dovuto partecipare alle Olimpiadi senza i simboli nazionali

Coni, ok del cdm al decreto sull’autonomia: Olimpiadi salve

Una figuraccia mondiale evitata in extremis. Il consiglio dei ministri, riunitosi nella mattinata del 26 gennaio poco prima delle dimissioni del Premier Conte, ha approvato il decreto legge sull’autonomia finanziaria e operativa del Coni senza il quale, nell’ambito del comitato esecutivo del Cio in programma per mercoledì 27 gennaio, l’Italia sarebbe andata incontro a una sospensione certa per aver violato le regole contenute nella Carta Olimpica, il documento che stabilisce i principi e gli statuti del movimento olimpico. Tradotto: gli sportivi italiani sarebbero stati costretti a partecipare alle Olimpiadi di Tokyo senza i simboli nazionali. Niente divisa azzurra, bandiere tricolori e inno di Mameli. 

Il decreto risolve una questione aperta da quasi due anni, vale a dire da quando il primo governo Conte, sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega, ha approvato una riforma dello Sport che prevedeva che il Comitato Olimpico Italiano (CONI) diventasse un’emanazione diretta del Governo. Una norma che viola le regole del Cio. 

Il provvedimento approvato oggi attribuisce al Coni una propria dotazione organica di personale, anche dirigenziale. I dipendenti della società pubblica Sport e Salute diventeranno personale del Coni con qualifica corrispondente a quella attuale, fatta salva l’opzione per restare alle dipendenze di Sport e Salute.

“Il completamento della pianta organica del Coni avviene mediante concorsi pubblici per titoli ed esami, con riserva del 50% dei posti messi a concorso al personale dipendente a tempo indeterminato della società Sport e Salute in avvalimento presso il Coni che non rientra nel previsto trasferimento. Ai fini del perseguimento delle finalità istituzionali del Coni, il testo prevede il trasferimento a quest’ultimo di impianti sportivi e fabbricati specificamente individuati”, si legge nella nota di Palazzo Chigi.

Riassumendo: il Comitato Olimpico Italiano tornerà dunque ad avere la piena gestione del personale, delle risorse e di alcuni immobili. 

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha già comunicato le novità al numero uno del Cio di Losanna, Thomas Bach, che ha commentato positivamente: “Sono molto felice”.

“Il decreto è fatto, ora sarà il Parlamento a doverlo convertire in legge – ha affermato il ministro dello Sport, Vincenzo Spatafora – Per la lunga e gloriosa storia sportiva e democratica del nostro Paese era improbabile che l’Italia venisse così duramente sanzionata dal Cio, ma la decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell’indipendenza del Coni lasciato aperto dalla riforma del 2019”.

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