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Congresso attuari: necessario cambiare regole RcAuto

Il X Congresso Nazionale degli Attuari è entrato nel vivo del dibattito sulla RcAuto. Gli attuari richiedono al Governo l’apertura di un tavolo di lavoro allargato per trovare una situazione univoca eliminando definitivamente qualsiasi dubbio interpretativo. Tra i problemi più pressanti vi sono le frodi e l’effetto della legge Bersani sulla RcAuto.

Congresso attuari: necessario cambiare regole RcAuto

Il X Congresso Nazionale degli Attuari, svoltosi a Roma dal 5 al 7 giugno scorsi è entrato nel vivo del dibattito sulla RcAuto. Si è cercato di risolvere il problema in modo univoco – è stato sottolineato – introducendo in sequenza norme che hanno ottenuto soltanto l’effetto di complicare anziché semplificare, creando confusione e dubbi interpretativi che certo non hanno giovato al mercato.

Per questo da Roma gli attuari lanciano la proposta di un tavolo di lavoro che possa finalmente risolvere la situazione.  “Chiediamo che il Governo, ovvero il Ministro dello Sviluppo Economico – ha affermato Giampaolo Crenca, presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari – apra un tavolo di lavoro allargato con IVASS, ANIA, Ordine degli Attuari, Rappresentanti dei canali distributivi, Associazioni dei Consumatori, Ministero della Salute ed eventuali altri interlocutori, con spirito costruttivo, per mettere in fila tutti i problemi tecnici e non tecnici al fine di trovare una soluzione univoca, questa volta convergente, eliminando definitivamente qualsiasi dubbio interpretativo”.
 
Nei vari interventi è stato fatto l’elenco dei problemi più pressanti: le frodi; le difficoltà incontrate nel contenimento del costo dei sinistri; l’utilizzo della scatola nera; l’abolizione del tacito rinnovo; l’estensione della copertura di 15 giorni; l’obbligo dei tre preventivi; l’eventuale applicazione della “tariffa biennale”; il contratto base; l’effetto della legge Bersani che ha vanificato di fatto il sistema bonus-malus, senza contare ulteriori molteplici questioni non regolate sul piano tariffario che generano continue interpretazioni: il funzionamento del sistema dell’indennizzo diretto, l’annoso problema dell’obbligo a contrarre, i costi e le modalità della distribuzione, la trasparenza, la mancata risoluzione del problema delle macro invalidità.

Appare quindi inevitabile, secondo gli attuari, invertire la rotta, risolvere alcuni nodi essenziali e scrollarsi di dosso dubbi e interpretazioni.

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