Conflitto di interesse, in arrivo il blind trust. L’argomento è all’attenzione della commissione Affari costituzionali della Camera, che sta esaminando quattro proposte di legge che intervengono a ridisciplinare la risoluzione dei conflitti di interesse sostituendo la vigente normativa del 2004. E nella riunione della commissione fissata per domani probabilmente verrà decisa la stesura di un testo unificato.
Le disposizioni in materia di prevenzione dei conflitti di interesse si applicano ai titolari di cariche di governo nazionali, regionali e locali nonché, a seconda delle proposte di legge all’esame della commissione di Montecitorio, ai membri Parlamento, al presidente ed ai membri delle autorità indipendenti.
Tra i mezzi di risoluzione del conflitto di interessi si segnala l’introduzione di un istituto tipicamente anglosassone quale il blind trust (fondo cieco), ovvero l’obbligo del conferimento del patrimonio ad un’unica società fiduciaria autorizzata ad operare mediante mandato fiduciario senza rappresentanza, o l’affidamento a una gestione fiduciaria.
Le proposte di legge prevedono anche delle sanzioni, sotto forma di ammenda pecuniaria direttamente applicabile dall’Antitrust o da una Authority ad hoc..
E’ inoltre confermato l’obbligo di dichiarazione dei casi dei conflitti di interesse, prevedendo un elenco tassativo di situazioni e di dati patrimoniali da dichiarare, nel rispetto di un timing più serrato rispetto a quello attuale. Inoltre, rispetto al quadro normativo vigente, viene esteso il novero dei soggetti obbligati.
Tratto in comune delle proposte è costituito dall’individuazione di un sistema di incompatibilità più stringente rispetto alla normativa vigente.
Ma cosa si intende per conflitto di interesse? In base alla legge del 2004, questo sussiste nel caso di partecipazione all’adozione di un atto, od anche di omissione di atto dovuto, che arrechi un beneficio al titolare (o ad un congiunto), ovvero che sia compiuto in una delle situazioni di incompatibilità previste dalla legge. Il sistema individuato dalle proposte di legge è invece finalizzato ad impedire l’adozione (od omissione) di atti in presenza di situazioni di conflitto di interessi, che devono essere risolte prima della assunzione della carica pubblica.
In sostanza, le proposte all’esame della commissione Affari costituzionali hanno un carattere “preventivo”, cioè si differenziano dall’attuale normativa che dispone un intervento prevalentemente successivo.