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Confitarma, il nuovo presidente Zanetti avverte: “Rischio ricadute pesanti dalla crisi nel Mar Rosso”

Imagoeconomica

Mario Zanetti, attuale ceo di Costa Crociere e neo presidente di Confitarma – l’associazione italiana degli armatori che aderisce a Confindustria e che rappresenta il 70% della flotta di bandiera italiana – ha presentato i quattro pilastri che costituiranno la bussola del suo mandato: norme, green transition, personale e sicurezza sui mari. Durante un “media day” a Roma, Zanetti – affiancato dal direttore Luca Sisto e dai vicepresidenti Mariella Amoretti, Guido Grimaldi, Cesare d’Amico e Lorenzo Matacena – ha ufficialmente fatto il suo debutto come presidente dell’associazione.

I quattro pilastri della presidenza Zanetti

Il neo presidente della storica confederazione degli armatori è consapevole che Confitarma rappresenta un universo complesso, che pesa 11,9 milioni di tonnellate. Pur distante dai picchi del passato, questo volume è quasi il doppio di quanto fosse alla fine degli anni Ottanta, testimonianza della crescita del settore nonostante le diverse sfide, nuove e vecchie. Come accennato sono quattro i pilastri su cui si focalizzerà il mandato del neo presidente.

Norme

L’aggiornamento normativo, solido ma affetto dagli anni, è stato indicato come un ambito critico, con Zanetti che ha evidenziato la necessità di semplificare e digitalizzare il Codice della Navigazione, un testo che ha oltre 80 anni. Inoltre, l’ad di Costa Crociere spinge per una rapida approvazione del ddl Malan, spiegando che si tratta di una grande opportunità se gestista saggiamente. Motivo per cui serve un quadro normativo e regolamentare adeguato. “Il rischio di un flagging out può succedere. Il nostro lavoro è infatti quello di voler rendere la bandiera italiana più competitiva e in questo modo rendere il settore italiano più competitivo. È un rischio che va affrontato”.

Transizione green

Capitolo fondamentale per l’armamento italiano è la green transition. Zanetti ha sottolineato la necessità di coinvolgere il settore pubblico per affiancare gli investimenti privati, con un focus sul sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’Ue (gli Ets, basato sul principio del “chi inquina paga” che potrebbe costare agli armatori 200 milioni nel 2024, arrivando a 500 milioni nel 2026) e sul Decreto Flotte – che finanzia l’ammodernamento e la costruzione del naviglio di bandiera, dai traghetti alle portacontainer – su cui bisogna continuare a lavorare. La tempestività nelle decisioni è cruciale secondo Zanetti, considerando l’impatto economico significativo di tali iniziative.

Personale

Il terzo pilastro riguarda il personale marittimo, considerato uno dei motori del settore. Zanetti ha sottolineato la necessità di abbattere le barriere e semplificare le norme per creare le migliori condizioni possibili per la crescita.

Sicurezza sui mari e crisi del Canale di Suez

Infine, con la crisi del Mar Rosso che minaccia i transiti delle navi attraverso il canale di Suez la sicurezza è diventata una priorità innegabile. Zanetti ha sottolineato la necessità di provvedimenti per garantire il passaggio sicuro degli associati di Confitarma. Perché chi decide di attraversare il Canale di Suez, deve pagare costi assicurativi molto alti. Al contrario, se sceglie di passare dal Capo di Buona Speranza, consuma più carburante, ma i costi non sono così elevati. Le grandi compagnie di navigazione potrebbero preferire portare le merci nei porti del Nord Europa anziché nell’Europa del Sud, causando danni significativi al nostro Paese. I problemi di Suez rischiano poi di combinarsi con shock dall’altra parte del mondo. Il canale di Panama sta soffrendo per i bassi livelli d’acqua legati alla siccità. Per questo motivo il canale di Suez è assolutamente vitale. “La situazione dev’essere risolta nel più breve tempo possibile. Questa crisi rischia di avere delle ripercussioni a livello macro e microeconomico molto importante”, ha ribadito Zanetti.

Sullo sfondo, persiste il tema associativo, con Confitarma e Assarmatori divise. Tuttavia, Zanetti ha indicato la volontà di trovare posizioni comuni, puntando a collaborare su interessi e temi condivisi, un approccio che ritiene più sostanziale rispetto alla mera riunione delle associazioni.

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Categories: Economia e Imprese