Programmazione di lungo periodo, sviluppo delle reti, incentivi. Queste le tre linee lungo le quali si deve muovere l’Italia per affrontare la situazione energetica. Lo ha dichiarato il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, durante un’audizione in commissione Industria del Senato.
Il piano d’azione per l’efficienza energetica e quello per le rinnovabili, sono alla base dello sviluppo socio economico del Paese e rappresentano degli importanti punti di riferimento. Ma Galli ritiene necessario mantenere tutti gli incentivi che sono in vigore oggi. L’impatto sull’occupazione generebbe più di 1,5 milioni di posti di lavoro e il contributo alla crescita del Pil si aggirerebbe su uno 0,4% annuo fino al 2020. Inoltre, ha ribadito Galli “l‘efficienza energetica è lo strumento principale per conseguire gli obiettivi vincolanti previsti per la riduzione dei livelli di CO2″. Dunque per il direttore generale di Confindustria “è necessario dare attuazione al più presto al Piano Straordinario per l’efficienza energetica previsto dalla legge 99/09”.
Uno dei punti su cui Galli ha insistito è la necessità di “un programma di medio-lungo periodo, essenziale per avere un quadro si riferimento normativo stabile nel tempo” che è uno dei “fattori determinanti per lo sviluppo di nuovi invcestimenti”.
Non solo: “E’ essenziale sviluppare ulteriormente le infrastrutture di rete – ha sottolineato Galli – E’ questo il modo più efficace per contenere i costi, aumentare la sicurezza del sistema e favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili.” I troppi ritardi nelle autorizzazioni hanno portato a inefficienze negli impianti localizzati in alcune regioni italiane (come Sardegna e Sicilia) favorendo una struttura di prezzi differenziata per zone, con delle ripercussioni sul prezzo medio nazionale.
Per quanto riguarda le autorizzazioni è necessario responsabilizzare le comunità locali, anche attraverso la gradule introduzione di un sistema di prezzi zonali. Ma, come Confindustria va sostenendo da tempo, è necessario rivedere le disposizioni del titolo V e ricondurre alla competenza esclusiva del Governo centrale le infrastrutture essenziali del sistema energetico.