Emanuele Orsini, al suo esordio come presidente di Confindustria, ha inaugurato la sua leadership con un intervento d’apertura all’assemblea annuale. Durante il suo discorso, Orsini ha messo in tavola diverse proposte: un taglio del cuneo fiscale permanente, una revisione delle politiche europee sulla transizione energetica, e una spinta verso il nucleare di nuova generazione. Ha anche suggerito un piano casa per facilitare la mobilità dei lavoratori, con l’obiettivo di garantire sistemazioni a prezzi accessibili. La lista si completa con richieste di meno tasse, investimenti strategici e un impegno pluriennale che superi il Pnrr. Le sue proposte, pur allineate per la maggior parte con gli orientamenti del governo, dovranno ora fare i conti con le scarse risorse pubbliche e i vincoli politici.
Orsini: Una cultura anti-impresa non giova a nessuno
Nel suo discorso, Orsini ha sottolineato l’importanza di trasmettere “la cultura del lavoro e la ricchezza di avere un’ambizione” alle nuove generazioni, avvertendo che una cultura anti-impresa non giova a nessuno. Ha ribadito il dovere di Confindustria di incrementare l’occupazione femminile, sostenendo le donne attraverso ogni forma di welfare e indirizzo al lavoro. “Noi imprenditori abbiamo tenacia, fiducia e spesso ottimismo al limite dell’impossibile, per progettare ed investire anche in tempi incerti. Forti, affidabili e coesi”, ha dichiarato, chiedendo una “collaborazione leale e regole certe” per sostenere le imprese italiane, puntando su un confronto costruttivo che valorizzi il lavoro e la produttività.
Orsini: “Vitale cambio passo Europa”
“Se l’Europa deve cambiare marcia, anche l’Italia è chiamata a nuove scelte coraggiose”, ha dichiarato Orsini aggiungendo: “Oggi nessuno può governare da solo processi così complessi. Riconosciamo il ruolo chiave dell’Europa, un’istituzione alla quale abbiamo delegato le materie prime della ricostruzione e la nostra moneta, una scelta di pace che ha permesso la crescita e la prosperità del continente”.
Tuttavia, ha avvertito che lo scenario europeo è cambiato drasticamente: “L’Europa deve mantenere i suoi standard economici e di benessere in una competizione dura con altre aree del mondo.” Il presidente degli industriali ha messo in guardia contro una transizione ambientale che rischia di “mettere a rischio l’industria”, citando il Green Deal e la sua “eccessiva rigidità” che sta “regalando” settori cruciali come l’automotive alla Cina. Ha criticato anche la speculazione finanziaria sugli ETS (Emissions Trading System) che ha fatto lievitare il prezzo della CO2, chiedendo una revisione assoluta della disciplina. “Continuando così, regaleremo ai nostri competitor internazionali anche acciaio, cemento e ceramica, con ricadute negative sugli investimenti e sull’occupazione”.
Orsini elogia Draghi e chiede un “bagno di realtà” alla Commissione Ue
Nel suo intervento, il presidente di Confindustria ha accolto con favore il Rapporto di Mario Draghi, sottolineando che ha “riportato con profondità e completezza le istanze delle nostre imprese. Ha esortato a un’azione comune con il Governo e gli europarlamentari di tutte le forze politiche per affrontare le transizioni economiche e le sfide globali. Ha chiesto un “bagno di realtà” per la Commissione Europea, affinché affronti le sfide con mezzi e strategie adeguati.
Orsini ha poi evidenziato la necessità di una “solida politica industriale europea”, chiedendo investimenti massicci in tecnologie di punta, materie prime e Intelligenza Artificiale, e una revisione della politica commerciale e della concorrenza. “Tutto questo richiede investimenti colossali e strategie comuni, che oggi mancano”, ha osservato, sollecitando un’accelerazione sul nucleare e denunciando i lunghi tempi di realizzazione. “Non possiamo perdere altro tempo,” ha avvertito.
Orsini: “No al salario minimo, sì alla contrattazione”
Sottolineando l’importanza di una produttività che valorizzi la crescita del Paese, Orsini ha messo in guardia contro le divisioni politiche su temi cruciali per le persone e il lavoro. Ha suggerito che la questione delle retribuzioni dovrebbe essere affrontata tramite la contrattazione piuttosto che il salario minimo, e ha chiesto un’azione comune con i sindacati per risolvere i problemi legati ai salari incongrui e alle irregolarità fiscali.
Orsini al Governo: “Scelte mirate in Manovra”
Il presidente degli industriali, ha riconosciuto gli sforzi del Governo nel mantenere “la barra dritta sui conti pubblici”, ma ha avanzato “richieste specifiche” per la prossima legge di Bilancio: un taglio permanente del cuneo fiscale, anziché un rinnovo annuale, incentivi a sostegno di un piano straordinario per la casa per i lavoratori neoassunti, e un impegno pluriennale per investimenti strategici che superi il Pnrr. Ha annunciato che Confindustria presenterà a breve “una serie di misure a costo zero” per migliorare la certezza del diritto e semplificare la burocrazia, sottolineando l’esigenza di introdurre un’aliquota premiale sull’Ires per gli utili reinvestiti, abolire l’Irap per le società di capitali e ripristinare l’Ace, sottolineando che la patrimonializzazione delle imprese è essenziale per investire. “Siamo pronti a un esame serio e dettagliato con il Governo di molte fiscal expenditures, detrazioni e deduzioni d’imposta che, nel corso dei decenni, si sono accumulate a centinaia e molte non corrispondono a vere finalità di crescita,” ha aggiunto. Inoltre, ha annunciato la disponibilità di Confindustria ad avviare un confronto con i sindacati per affrontare insieme le sfide del settore.
Orsini ha concluso evidenziando la necessità di un Piano Strutturale di Bilancio che includa riforme e investimenti strategici per evitare lo stallo o un passo indietro, esprimendo preoccupazione per la “scarsa capacità di ripartenza” dell’Europa e per la mancanza di investimenti significativi in aree cruciali come l’Intelligenza Artificiale, le infrastrutture e la logistica, sottolineando che la crescita e il futuro del Paese dipendono dalla nostra capacità di adattarci e investire strategicamente.
Giorgia Meloni: “Il +1% del Pil è a portata di mano”
Dopo la relazione di Orsini, il palcoscenico dell’assemblea di Confindustria è passato alla premier Giorgia Meloni: “È la prima volta che intervengo all’assemblea di Confindustria, ed è anche il suo primo intervento, presidente Orsini: come tutte le prime volte, ricorderemo questo giorno. Ho molto apprezzato la relazione del presidente Orsini, condivido molti spunti e proposte che contiene”, nonché “l’analisi di scenario sui rischi che l’economia italiana e l’Europa corrono se non si invertono alcune tendenze”.
Con tocco di ottimismo, la presidente del Consiglio ha aggiunto: “Sono fiduciosa che si possa fare qualcosa di meglio rispetto alle previsioni della Commissione: continuo a ritenere che il +1% del Pil sia a portata di mano soprattutto dopo i primi due trimestri, ogni trionfalismo sarebbe infantile ma non era scontato dopo anni trascorsi in fondo alle classifiche”.