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Confindustria, la squadra di Bonomi: molte novità ma Stirpe resta

Il nuovo presidente di Confindustria ha presentato la sua nuova squadra con molti nuovi vicepresidenti, espressione soprattutto del nuovo triangolo industriale della Lombardia, del Nordest e dell’Emilia – Confermato Maurizio Stripe – Tra i vicepresidenti Gubitosi (Tim) e la siderurgica veneta Beltrame – In bilico il Direttore generale, Marcella Panucci

Confindustria, la squadra di Bonomi: molte novità ma Stirpe resta

Come aveva preannunciato, il nuovo presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha presentato giovedì 30 aprile la nuova squadra con cui condurrà l’organizzazione degli industriali durante il suo mandato nella logica di cambiamento e di discontinuità che hanno segnato la sua elezione.

Le nomine hanno riguardato principalmente le vicepresidenze, anche se non è ancora stato affrontato il problema del direttore generale, ruolo oggi ricoperto da Marcella Panucci che però ha remato contro durante tutta la recente campagna presidenziale e che non gode certamente della fiducia di Bonomi.

Tra le vicepresidenze le novità sono molte e riflettono il riconquistato peso che avrà il cosiddetto nuovo triangolo industriale, ossia Milano e la Lombardia, il Nordest – con Vicenza, Padova, Treviso e Pordenone sugli scudi – e l’Emilia con le loro multinazionali tascabili e fortemente internazionalizzate.

Le nomine sono espressione dei nuovi territori, ma saggiamente Bonomi ha tenuto conto delle professionalità della passata gestione, riconfermando alla vicepresidenza un imprenditore molto stimato da tutti come il vicepresidente uscente, Maurizio Stirpe, che è stato il responsabile delle Relazioni sindacali e che ha una bellissima azienda di componentistica per auto in provincia di Frosinone, nel Lazio, e 12 stabilimenti nel mondo.

Per quanto riguarda gli altri nomi, nella squadra figurano dieci vicepresidenti: Barbara Beltrame ha ricevuto la delega all’internazionalizzazione; Giovanni Brugnoli quella al Capitale umano; Francesco De Santis, con delega alla Ricerca e Sviluppo; Luigi Gubitosi, con delega al Digitale. E ancora: Alberto Marenghi, delega all’Organizzazione, allo Sviluppo e al Marketing Associativo; Maurizio Marchesini, delega alle Filiere e alle Medie Imprese; Natale Mazzuca, delega all’Economia del Mare e al Mezzogiorno; Emanuele Orsini, delega al Credito, alla Finanza e al Fisco; Maria Cristina Piovesana, delega ad Ambiente e Sostenibilità; e infine Maurizio Stirpe, con delega al Lavoro e alle Relazioni Industriali. A questi componenti si aggiungono i 3 vicepresidenti di diritto: Carlo Robiglio, presidente della Piccola Industria; Alessio Rossi, presidente dei Giovani Imprenditori; Vito Grassi, presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali.

La riunione del Consiglio generale di Confindustria si è tenuta da remoto, nel rispetto delle nuove regole anti-Coranavirus, ma ha visto la presenza fisica nella sede centrale di Viale dell’Astronomia a Roma del nuovo presidente, Bonomi, del suo predecessore, il presidente uscente Vincenzo Boccia, e del Direttore generale Marcella Panucci.

Per quanto riguarda invece il programma della nuova presidenza, Bonomi lo presenterà all’assemblea generale di Confindustria il prossimo 20 maggio anche se, salvo improvvise schiarite, difficilmente l’assise potrà essere pubblica e potrà, come negli anni scorsi, svolgersi all’Auditorium della Musica a Roma. Di sicuro però il nuovo programma sarà fortemente innovativo, coltiverà l’orgoglio imprenditoriale e insisterà sull’autonomia di Confindustria dalla politica, senza alcun timore reverenziale e senza alcuna sudditanza ma in una logica profondamente riformista, europeista e soprattutto antipopulista.

Le nomine del 30 aprile saranno l’anticamera del nuovo corso.

(Ultimo aggiornamento: ore 13.00 del 30 aprile)

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