Alberto Vacchi contro Aurelio Regina. Per ora la battaglia per la successione a Giorgio Squinzi alla guida della Confindustria, che in primavera rinnoverà il prioprio vertice, si presenta così, ma non è escluso che nei prossimi giorni si profilino altre candidature.
Vacchi, presidente di Unindustria Bologna e numero uno dell’azienda Ima di Ozzano Emilia (specializzata nelle macchine per imballaggi) ha sciolto la riserva ieri e ha pubblicamente avanzato la propria candidatura. Dovrà vedersela con Aurelio Regina (leader del Sigaro Toscano), già vicepresidente di Confindustria prima della rottura con Squinzi.
Regina ha annunciato la sua candidatura mesi fa in un’intervista al Foglio e non ha fatto mistero del fatto che uno dei compiti della nuova presidenza di Confindustria sarà quello di tentare di recuperare la Fca di Sergio Marchionne che usci polemicamente dalle file confindustriali sotto la presidenza Marcegaglia. Ma ovviamente il problema non è organizzativo ma strategico: bisognerà vedere se gli industriali italiani se la sentiranno di raccogliere la sfida competitiva di Marchionne soprattutto sul terreno delle relazioni industriali che Marchionne ha fortemente innovato sotto il segno della contrattazione aziendale e della produttività.
Sulla scelta del futuro presidente di Confindustria molto peserà l’orientamento delle imprese pubbliche, i cui vertici sono di nomina governativa.