Niente di nuovo sul fronte consumi. L’indicatore di Confcommercio (Icc) è diminuito del 2,1% a ottobre rispetto allo stesso mese del 2012, aumentando lievemente (+0,1%) rispetto a settembre.
La media mobile a tre mesi, corretta dai fattori stagionali, conferma la tendenza alla stabilizzazione in atto dalla primavera. Il problema, sottolinea Confcommercio, è che “i modesti segnali di attenuazione della fase recessiva e di un possibile riavvio dell’attività economica nella parte finale del 2013 non si sono ancora trasferiti alle famiglie”. Inoltre, le incertezze – non solo onomastiche – sulle tasse potrebbero allungare la crisi del consumo fino a metà 2014.
Confcommercio comunica anche qualche dato positivo, come l’effetto del ridimensionamento dell’inflazione, ai minimi negli ultimi quattro anni.
Il raffreddamento dei prezzi al consumo, soprattutto per i beni ad alta frequenza di acquisto è uno dei fattori che ha contribuito, a novembre, al miglioramento, dopo il regresso di ottobre, del sentiment delle famiglie. Nello stesso mese è proseguito il recupero della fiducia delle imprese, a cui ha contribuito anche il miglioramento del sentiment degli operatori delle aziende commerciali e dei servizi.
Le attese di un miglioramento della situazione economica tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, prosegue Confcommercio in una nota, trovano conferma nelle stime preliminari di Confindustria che segnalano, a novembre, un ulteriore debole recupero della produzione industriale (+0,4% su ottobre). Tendenza che, stando a quanto rilevato nello stesso mese per gli ordini (+0,5% in termini congiunturali), dovrebbe consolidarsi nel breve periodo.