Ancora nessun segnale di ripresa dai consumi. L’indicatore elaborato da Confcommercio (Icc) ha registrato a novembre una diminuzione del 2% su base annua ed un calo dello 0,1% rispetto ad ottobre. La media mobile a tre mesi, corretta dai fattori stagionali, segnala un moderato arretramento.
“Questo andamento riflette il permanere all’interno del nostro sistema di segnali contrastanti che, pur lasciando intravedere un possibile miglioramento nel 2014, sono ancora molto deboli ed insufficienti a produrre effetti positivi sull’occupazione e sul reddito – ha spiegato Confcommercio –. L’incertezza che caratterizza il quadro economico e il perdurare di livelli di imposizione fiscale troppo elevati condizionano il sentiment delle famiglie”.
Il clima di fiducia ha evidenziato un forte regresso a dicembre. Dalla fine dell’estate, in concomitanza con l’avvio del dibattito sulle manovre di finanza pubblica per il 2014, le famiglie sono tornate a mostrare aspettative meno favorevoli, che rischiano di prolungare la fase di crisi della domanda interna per consumi. Nello stesso mese, al contrario, è proseguito il lento recupero della fiducia delle imprese, legato alle attese di miglioramento della situazione economica preannunciate dai dati sulla produzione industriale e sugli ordinativi.
La debolezza del ciclo economico, che stenta ad instradarsi su un sentiero di ripresa consolidata, si traduce nel permanere di una situazione molto critica sul versante del mercato del lavoro. Quanto all’inflazione, secondo Confcommercio, sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di gennaio 2014 si stima una variazione congiunturale dello 0,2%, con un tasso di crescita tendenziale dell’inflazione pari allo 0,7%, stabile rispetto ai dati di novembre e dicembre.