Nonostante la crisi, la cultura resiste. Anzi, a dispetto di ogni scetticismo, cresce. Il rapporto 2013 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere con la collaborazione dell’Assessorato alla cultura della regione Marche, fa emergere dati confortanti sul comparto cultura.
La cultura frutta all’Italia il 5,4% della ricchezza prodotta (quasi 75,5 miliardi di euro) e dà lavoro al 5,7% degli occupati dei Paese, ossia quasi 1 milione e 400mila persone. Il valore aggiunto che la cultura apporta all’economia del nostro Paese è di 80,8 miliardi (pari al 5,8% dell’economia nazionale). Nel 2011 la quota era pari al 5,7%. Rispetto al 2011, gli occupati nel sistema cultura sono cresciuti nel 2012 dello 0,5% (a fronte del -0,3% del totale dell’economia). Stesso tendenza anche nella variazione del numero delle imprese: nel 2012 gli operatori nel sistema produttivo culturale sono cresciuti del 3,3%. Un segno positivo viene anche dalla bilancia commerciale del sistema cultura: nel 2012 ha registrato un attivo record di 22,7 milardi di euro (l’export ha superato i 39,4 miliardi, equivalenti al 10% delle esportazioni nazionali totali, e l’import del settore è a quota 16,7 miliardi).
La città capitale della cultura è Arezzo. E’ infatti la provincia aretina a conquistare il primo posto in termini di valore aggiunto (8,4%) e di occupati legati al settore cultura (9,9%). Dopo Arezzo, nella classifica in base al valore aggiunto, troviamo: Pordenone, Pesaro e Urbino, Milano, Vicenza, Treviso, Roma, Macerata, Pisa e Verona.
Se poi analizziamo il contributo delle varie regioni italiane al totale dell’economia, la maglia rosa va al Lazio (prima in classifica con il 6,8%). A seguire, ci sono: Marche, Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Trentino Alto Adige, Abruzzo ed Emilia Romagna. Nella classifica sull’incidenza dell’occupazione delle industrie culturali sul totale dell’economia il Lazio non è più la regione vincente e lascia il suo posto al Veneto,seguito da Marche, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Lazio, Toscana, Piemonte e Valle d’Aosta.