La transizione ecologica è ormai un processo inarrestabile: oltre a essere una sfida globale, è un’opportunità di progresso verso il benessere sia per l’ambiente che per le persone. Si tratta di un percorso che corre su più binari: da una parte la decarbonizzazione, la sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili, dall’altra l’elettrificazione dei consumi e dei processi industriali. In questo contesto giocano un ruolo fondamentale le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) – associazioni tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni che si uniscono per autoprodurre e consumare energia elettrica da fonti rinnovabili – un volàno per la costruzione di una società più sostenibile ed equa.
Lo sa bene Intesa Sanpaolo che oggi, mercoledì 19 aprile, ha presentato il programma “Motore Italia Transizione Energetica“, nel corso dell’evento “Il ruolo di Intesa Sanpaolo a supporto di una transizione ecologica sostenibile. Le comunità energetiche”. Il piano del gruppo bancario, che mette sul piatto 76 miliardi di euro, prevede una serie di iniziative per favorire l’autonomia energetica delle imprese italiane e anche una specifica progettualità legata alle Cer. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
I vantaggi delle Comunità energetiche rinnovabili
Ma cosa sono esattamente le Comunità energetiche rinnovabili? L’impresa che decide di investire in una produzione green di energia posizionando pannelli fotovoltaici sui tetti dei propri capannoni – o l’azienda agricola che investe in parchi agrisolari – diventa “produttrice” di energia, con una serie di vantaggi diretti e indiretti a partire dal risparmio da autoconsumo per l’energia prodotta e consumata, ai ricavi da energia immessa in rete per la parte eccedente l’autoconsumo, fino ai ricavi dagli incentivi per la parte di energia condivisa che vengono riconosciuti e ripartiti tra tutti i membri della Cer.
Le agevolazioni governative previste per le Cer, ricorda in una nota il gruppo bancario, rientrano in un quadro normativo tutt’ora in attesa di via libera da parte della Commissione Europea e che prevede un incentivo in tariffa valido per 20 anni sull’energia condivisa rivolto a tutto il territorio nazionale e un contributo a fondo perduto fino al 40% dell’investimento a favore delle Cer ubicate nei comuni sotto i 5.000 abitanti finanziato con 2,2 miliardi di fondi del PNRR.
Il piano “Motore Italia Transizione Energetica” di Intesa Sanpaolo
“Motore Italia Transizione Energetica” dedica nuove risorse e strumenti alla transizione energetica, in linea con la missione che l’intero programma “Motore Italia” – fin dal suo lancio nel 2021 – ha perseguito sostenendo il rilancio dell’economia del Paese attraverso gli investimenti delle imprese.
Un primo provvedimento di natura emergenziale era stato intrapreso dal Gruppo già nel 2022, garantendo una liquidità complessiva di 40 miliardi di euro a famiglie e imprese, di cui 12 miliardi specificamente destinati alle imprese per fronteggiare i rincari delle materie prime e intraprendere o rafforzare percorsi di indipendenza energetica. Oggi, Intesa Sanpaolo conferma il proprio sostegno al tessuto produttivo con una liquidità complessiva di 76 miliardi di euro per investimenti.
Per le aziende che investiranno in rinnovabili agevolazioni sui tassi
Per le aziende che decidono di investire nelle energie rinnovabili viene lanciata una nuova linea di finanziamento, denominata SLoan Cer, a cui è possibile abbinare la garanzia green di Sace. Il meccanismo di funzionamento prevede un incentivo in termini di agevolazione sul tasso di interesse a fronte dell’investimento in energia rinnovabile, a cui viene riconosciuta una ulteriore premialità nel caso in cui l’impresa destini parte dell’energia prodotta e non autoconsumata alla Comunità Energetica Rinnovabile. Tale soluzione si affianca a quelle già previste dal Gruppo per le Pmi e le Mid–Cap che intendono investire per ridurre il proprio impatto ambientale attraverso progetti per una trasformazione sostenibile riconducibili alla linea di finanziamenti S-Loan, iniziativa unica nel panorama bancario italiano, avviata nel 2021 sempre in sinergia con Sace.
Fotovoltaico, disponibili 100mila tetti industriali
Secondo una stima effettuata da Cerved, in Italia sono a disposizione spazi sulle strutture private – e in particolare sui tetti delle industrie – quantificati in oltre 100 mila tetti industriali disponibili per accogliere impianti fotovoltaici, che si sommano agli ulteriori 1,2 milioni di ettari di superficie agricola non utilizzata.
Le Pmi interessate agli strumenti messi in campo da Intesa potranno contare sulla partnership della banca con primari player di mercato per gli aspetti tecnici e commerciali e sul supporto del Desk Energia di Intesa in termini di consulenza ed advisory.
La partnership con Confindustria e il ruolo dei Comuni
La sostenibilità ambientale è anche al centro dell’accordo triennale con Confindustria che mette a disposizione delle aziende una liquidità pari a 150 miliardi di euro.
Un ruolo importante nella realizzazione delle Cer è svolto anche dai Comuni italiani. Per questo motivo la Banca ha sottoscritto un protocollo di collaborazione con l’Anci per promuovere sui territori la diffusione di modelli di produzione e condivisione dell’energia rinnovabile.
Intesa Sanpaolo ha inoltre sottoscritto di recente un accordo di collaborazione con GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per favorire l’integrazione delle tematiche ESG e dello sviluppo sostenibile nell’ambito finanziario e nel tessuto imprenditoriale nazionale. Al fine di promuovere la realizzazione delle Cer, è stato infine messo a punto da Intesa Sanpaolo un network di assistenza tecnica grazie a specifici accordi di collaborazione con partner tecnici specializzati in virtù della loro capacità realizzativa.
Barrese (Intesa) sulle Cer: “Importante opportunità per Pmi e famiglie”
“La collaborazione tra soggetti di natura privata e soggetti pubblici che ha già dato buoni risultati durante la pandemia deve rinsaldarsi per lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili, importante opportunità per Pmi e famiglie in virtù di concreti benefici economici, sociali e ambientali per interi territori – ha detto Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei territori Intesa Sanpaolo durante il suo intervento -. Per questo intendiamo fornire alle nostre imprese, ai privati e agli operatori del Terzo Settore, in un’ottica più ampia possibile, gli strumenti più innovativi per far cogliere le opportunità derivanti dalla transizione energetica, rafforzando le iniziative già avviate nell’ambito del Pnrr, con la previsione di 410 miliardi di finanziamenti, di cui 76 dedicati alla transizione energetica, contribuendo così a generare una crescita sostenibile in linea con gli obiettivi del nostro Piano d’Impresa”.