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Commodities, Intesa: “Prezzi alti ancora a lungo”

FIRSTonline

La scarsità delle commodities è oggi un problema serio per molte filiere, perciò – malgrado non manchino i fattori che alimentano pressioni al ribasso – i prezzi delle materie prime rimarranno sostenuti ancora a lungo. Lo scrive Intesa Sanpaolo in un report, aggiungendo che la classica “mano invisibile del mercato” ristabilirà progressivamente l’equilibrio: i prezzi alti, infatti, stanno già stimolando una ripresa dell’offerta, mentre al tempo stesso i consumi di alcune commodities potrebbero calare, sia per una flessione naturale della domanda, sia perché i progressi tecnologici permetteranno in prospettiva un minor impiego di materiali. Ma non si tratta di processi immediati: domanda e offerta torneranno a equilibrarsi solo nel medio termine, e nel frattempo i prezzi delle materie prime si manterranno su livelli superiori alla media dell’ultimo quinquennio.

PETROLIO: CRESCITA IN VISTA PER IL BRENT

Nel dettaglio, gli analisti di Intesa Sanpaolo ritengono che il mercato mondiale del petrolio “dovrebbe attestarsi vicino all’equilibrio nel quarto trimestre 2021 e nel primo trimestre 2022, per poi tornare in surplus nel 2022”. Tuttavia, gli esperti continuano a dirsi “cautamente positivi sulle quotazioni” e si aspettano “un moderato potenziale di crescita” per il Brent, “a fronte di uno scenario macroeconomico ancora favorevole”. A sostenere la domanda interverranno due fattori: la ripresa dell’economia mondiale, destinata a tornare a livelli precrisi, e la graduale risalita dei commerci e dei trasporti.

GAS: “WINTER IS COMING”

Per quanto riguarda il gas, dal report di Intesa Sanpaolo emerge che i depositi europei sono già “notevolmente più vuoti rispetto alla media stagionale”. Per questa ragione, gli analisti esprimono “dubbi sulla stabilità del sistema nell’eventualità di un inverno freddo, che amplificherebbe la domanda di gas per riscaldamento”.

ORO E ALTRI METALLI PREZIOSI: ATTENZIONE AL TAPERING

Sul versante dei metalli preziosi, il centro studi dell’istituto di credito ricorda che di recente i prezzi sono scesi a causa del parallelo “rafforzamento del dollaro americano e dalle aspettative di un imminente tapering da parte della Federal Reserve”. Di conseguenza, le quotazioni di oro e argento potrebbero scendere ulteriormente se le Banche centrali di Usa ed Eurozona daranno il via al tapering, rallentando il flusso d’acquisto dei titoli.

MATERIE PRIME AGRICOLE: VOLATILITÀ E CAMBIAMENTO CLIMATICO

Infine, “i prezzi della maggior parte delle merci agricole dovrebbero calare nei prossimi mesi a fronte delle aspettative di mercati meno tesi – conclude il report di Intesa Sanpaolo – Tuttavia, i timori legati alle condizioni meteorologiche restano in primo piano e potrebbero alimentare volatilità, a causa degli impatti più gravi e meno prevedibili di cambiamento climatico e riscaldamento globale sul settore”.

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Categories: Economia e Imprese