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Commissione Ue, prima le nomine e solo dopo gli incarichi: che assurdità. Ha ragione Hamaui

Che incarico avrà esattamente Raffaele Fitto nella nuova Commissione europea? Per ora non lo sa nessuno. Ma non sarebbe stato meglio definire prima gli incarichi e poi i nomi dei Commissari? Assurdo il metodo burocratico della Ue

Commissione Ue, prima le nomine e solo dopo gli incarichi: che assurdità. Ha ragione Hamaui

Come era previsto da mesi e mesi Raffaele Fitto, se supererà il severo esame del Parlamento europeo, sarà il nuovo Commissario italiano nella squadra presieduta da Ursula Von der Leyen. Ma con quale incarico? Non lo sa nessuno, anche se la premier Meloni spera che sia un incarico di peso, del livello di quello che aveva nella scorsa legislatura Gentiloni agli Affari economici e comunque non inferiore agli incarichi che hanno Francia e Germania. Ma l’assurdità, stavolta non italiana ma tutta europea, sta proprio qui, come acutamente ha messo in evidenza qualche giorno fa l’economista milanese Rony Hamaui in un’intervista sul canale televisivo di Milano Finanza: che senso ha scegliere prima i nomi e solo dopo gli in carichi? Non sarebbe più logico individuare gli incarichi all’interno della nuova Commissione europea e per ognuno di loro, nel rispetto degli equilibri politici e nazionali, scegliere il Commissario più adatto? Facciamo un esempio: se per caso all’Italia toccasse l’incarico sull’agricoltura o sulla politica industriale, siamo sicuri che, nell’interesse stesso dell’Italia e dell’Europa, Fitto sia la persona più adatta? Scelte davvero scriteriate e pollice verso per il metodo burocratico della Ue.

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