La Commissione europea ha presentato ieri a Bruxelles il blueprint per l’approfondimento dell’Unione economica e monetaria. Nel breve periodo l’obiettivo è quello di studiare la maniera per promuovere alcuni investimenti pubblici, rispondenti a condizioni specifiche, concedendo loro un trattamento di riguardo che verrebbe applicato nel Patto di stabilità. In pratica si tratta della “golden rule” di cui Mario Monti è uno dei massimi sostenitori, avendola sollecitata sia ai tempi in cui era commissario europeo, sia oggi che è a capo del Governo italiano.
A certe condizioni, dunque, e in special modo qualora si tratti di progetti cofinanziati dall’Ue, “programmi d’investimento pubblico non ricorrente che abbiano un’incidenza positiva verificata sulla sostenibilità delle finanze pubbliche, potrebbero beneficiare di uno scostamento temporaneo rispetto all’obiettivo di bilancio di medio termine o alla traiettoria di correzione che deve permettere di conseguirlo”.
Anche se, avverte la Commissione, “non si tratta di una regola aurea che autorizzi un’eccezione permanente per l’insieme degli investimenti pubblici”, ma ci saranno valutazioni e scelte, per non “compromettere l’obiettivo primario del Patto di stabilità”.
Nel prospetto della Commissione rientra anche il progetto di una capacità di bilancio specifica per l’Eurozona, e la predisposizione, entro 5 anni, del sistema di parziale mutualizzazione del debito pubblico degli stati membri, nonostante la Germania sia contraria, con la creazione di un “Fondo di riscatto”.
