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Commercio estero UE: è il momento di aggredire la ripresa

Le ultime stime dell’ufficio statistico dell’UE segnalano costanti miglioramenti della bilancia commerciale, fattore che deve essere visto come uno stimolo ad attuare le riforme necessarie a cogliere il treno del rilancio economico.

Commercio estero UE: è il momento di aggredire la ripresa

Se si guarda alle stime di agosto riguardanti il commercio di beni con il resto del mondo, l’Area Euro ha registrato un surplus di 7,1 miliardi di euro, contro i 4,6 mld nello stesso periodo del 2012. Inoltre, rispetto al mese precedente, le esportazioni destagionalizzate sono aumentate dell’1%, mentre le importazioni dello 0,2%. Allo stesso tempo, nel corso del mese di luglio la bilancia commerciale extra-UE ha segnato saldi positivi per 10,3 mld (1,2 mld a luglio 2012), le cui esportazioni destagionalizzate sono aumentate del 0,3% mentre le importazioni sono diminuite dell’1,1% .

Segnali positivi arrivano inoltre dal deficit energetico (-221,7 miliardi di euro nel periodo gennaio-luglio 2013 rispetto a -244,0 mld nel periodo gennaio-luglio 2012), mentre il surplus dei beni manufatti è aumentato (233,3 mld contro 200,3 mld) .

Sono poi diminuite le importazioni UE da parte dei principali partner nel corso dei primi sei mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2012, vedi Giappone (-17%), Brasile (-14%), Norvegia (-11%) e Corea del Sud (-9%), fatta eccezione per Turchia (+4%) e India (+1%). Cresce l’export verso Svizzera (+33% ) e Turchia (+7%), mentre le flessioni più significative sono state registrate per USA, Giappone e India (-3%). Nel periodo considerato il surplus commerciale UE risulta essere aumentato significativamente con Svizzera (50,1 mld rispetto a 23,5 mld) e più moderatamente con gli USA (52,5 mld contro 49,4 mld), Turchia (17,4 mld contro 15,4 mld) e il Brasile (4,5 mld contro 0,4 mld). Il deficit commerciale UE è invece diminuito nei confronti di Cina (-72,9 mld contro -81,4 mld), Russia (-51,0 mld contro -53,2 mld), Norvegia (-24,2 mld contro -32,0 mld) e Giappone (-1,3 mld contro -6,9 mld) .

Dal punto di vista dei paesi membri, i saldi positivi maggiori si sono osservati in Germania (114,4 mld), seguita da Olanda (+32,7 mld), Irlanda (+22,3 mld), Italia (+18,3 mld) e Belgio (+10,9 mld). Continuano sulla strada del disavanzo Francia (-44,2 mld), Regno Unito (-38,0 mld) e Grecia (-11,1 mld).

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