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Commercio estero, Istat: a marzo export -6%, import -10,6%

Migliora la bilancia commerciale, ma non il commercio. A marzo l’Italia ha registrato una marcata flessione su base annua delle esportazioni (-6%) e un calo ancora più grave delle importazioni (-10,6%). La differenza ha prodotto un saldo commerciale con l’estero positivo per 3,2 miliardi, in forte miglioramento rispetto al 2012 (+1,8 miliardi). L’avanzo commerciale è il risultato di un surplus sia con i paesi extra Ue (+2,6 miliardi) sia con quelli Ue (+0,6 miliardi). Al netto dell’energia, il saldo mensile è attivo per 7,5 miliardi.Lo ha comunicato oggi l’Istat, spiegando che le flessioni di import e export è in parte imputabile al diverso numero di giorni lavorati: 21 a marzo 2013, contro i 22 di marzo 2012. 

Rispetto a febbraio, tuttavia, il terzo mese di quest’anno registra un aumento per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più ampio per l’export (+1,2%) che per l’import (+0,2%).

L’aumento congiunturale delle esportazioni è principalmente determinato dalle vendite verso i paesi extra Ue (+2,0%). La crescita è accentuata per i beni di consumo durevoli e non durevoli (rispettivamente +5,9% e +2,7%) e per i beni strumentali (+2,1%).

L’incremento congiunturale dell’import è la sintesi dell’aumento degli acquisti dai mercati Ue (+2,4%) e della flessione di quelli dai mercati extra Ue (-2,4%). In forte flessione gli acquisti di prodotti energetici (-6,9%).

Nel primo trimestre 2013 si rileva una flessione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-1,7%) che per le esportazioni (-0,4%).

A marzo la riduzione tendenziale dell’export è particolarmente accentuata verso Spagna (-19,6%), Paesi Bassi (-13,9%) e Turchia (-11,9%). Rilevante è la diminuzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (-28,7%), di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-14,9%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (-10,7%).

Sono in forte diminuzione le importazioni da Stati Uniti (-28,6%), paesi Opec (-28,1%) e paesi Eda (-27,8%). In forte contrazione gli acquisti di petrolio greggio (-29,6%), prodotti petroliferi raffinati (-27,1%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (-22,0%).

La diminuzione delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, verso Germania e Francia e prodotti petroliferi raffinati verso Turchia, Stati Uniti e Spagna spiegano per quasi un terzo la diminuzione tendenziale dell’export.

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