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Commerci di nuovo in panne, oro in risalita. Faro su Nexi

FIRSTonline

Perdono colpi le Borse europee mentre torna a complicarsi la trattativa sui commerci tra Usa e Cina. Il mercato che soffre di più è al solito Francoforte che cede più di un punto percentuale. Piazza Affari limita i danni col -0,13% a fine mattinata, dopo il sofferto via libera della Ue alla legge di Bilancio 2020. Peggio Parigi e Madrid -0,8%. Piovono le vendite su Londra -1,3% mentre si scalda la campagna elettorale: Boris Johnson ha prevalso seppur di poco nel primo dibattito tv con Jeremy Corbyn. I future sulla borsa di Wall Street anticipano un avvio in ribasso dello 0,3%. 

L’approvazione della risoluzione del Congresso Usa a  sostegno dei dimostranti di Hong Kong ha provocato lo stop al negoziato tra Cina e  Stati Uniti che ha favorito gli acquisti sui beni rifugio. Ma l’Ipo di Alibaba alla Borsa asiatica ha registrato la chiusura anticipata e una raccolta record di 11 miliardi. A Piazza Affari recupera Moncler +1,9%, tra i titoli più danneggiati.  

Risale l’oro, scambiato a 1.478 dollari l’oncia, in rialzo dello 0,4%, sui massimi da due settimane. Quello di oggi potrebbe essere il sesto rialzo in sette sedute. In evidenza anche le emissioni più solide. Il bund decennale torna a -0,37%, il Btp tratta a 1,21% (-3 punti base). Debole il petrolio -0,4% a 60,8 dollari in attesa del dato sulle scorte strategiche degli Stati Uniti. A Milano Eni -0,5%. Tra i settori più penalizzati ci sono le banche e l’auto con cali superiori all’1%.  

Ma il titolo più penalizzato è Atlantia -3,1% che ieri sera, alla vigilia della scadenza del termine per la presentazione dell’offerta vincolante su Alitalia, ha fatto sapere che non si sono ancora realizzate le condizioni per aderire al consorzio e chiede tempo per sciogliere la riserva, attendendo novità sulla concessione per le autostrade. La Repubblica dà notizia di un documento del 2014 che svela il rischio di un crollo del ponte Morandi scovato nel registro digitale di Atlantia dai finanzieri. 

Intesa Sanpaolo -0,2%, sta valutando la possibilità di conferire tutte le sue attività nei pagamenti elettronici, valutate circa due miliardi e mezzo di euro, a Nexi +3,8%. Intanto sale Dovalue +1,2%, in testa nella gara per rilevare la divisione di recupero crediti della banca greca Eurobank. In calo Unicredit -0,7% e Banco Bpm -1,5%. Tra gli industriali frena Fiat Chrysler -1%. Pesa sul mercato il rischio di dazi Usa sull’auto europea. Debole anche Leonardo -0,3%  

Da segnalare ancora:  

  • Sempre sotto pressione Mediaset che cala dello 0,8% a 2,63 euro sulle indiscrezioni di stampa che un accordo non è stato ancora trovato fra i legali del gruppo televisivo italiano e il colosso dei media francese Vivendi sul contenzioso legale in vista della scadenza di venerdì fissata dal Tribunale di Milano per trovare un’intesa.  
  • Sospeso al rialzo +11,3% il titolo della Roma sulle indiscrezioni che la società sportiva possa avere un nuovo proprietario, mentre sono in corso le trattative fra James Pallotta e il gruppo Usa Friedkin 
  • Nuovo balzo di Safilo +6% in attesa dell’Investor Day.
  • Fincantieri -0,8%, ha firmato un pre-accordo per la costruzione di due navi da crociera, controvalore della eventuale commessa, 300 milioni di euro. 
  • Enav -3%, Equita ha tagliato il giudizio da Buy a Hold. 
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