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Comincia il check up del Fondo Monetario Internazionale alle banche italiane. Milano inizia positiva

FIRSTonline

Dopo l’avvio effervescente del 2013, i mercati sono arrivati ad un punto di svolta: la questione del debt ceiling in Usa, nuove tensioni nell’eurozona e la annunciata svolta monetaria in Giappone contribuiscono a rendere più incerto l’orizzonte dopo il balzo in avanti.
 
Partenza negativa delle Borse asiatiche, Tokyo -1,5%. Oggi inizia il meeting della banca centrale giapponese che sancirà la “conversione” della Boj alle richieste del nuovo governo: sarà raddoppiato il target di inflazione (dall’1 al 2%) assieme ad altre misure espansive. Ma i collaboratori del premier Shinzo Abe hanno messo in guardia contro i rischi di una svalutazione troppo rapida dello yen. E la Borsa ha ingranato la retromarcia. Riflessiva anche Hong Kong, – 0,03%.
Borse orfane oggi di Wall Street. 

I listini saranno chiusi in occasione della festa del giuramento del Presidente a Washington. Venerdì gli indici avevano chiuso vicino ai massimi degli ultimi cinque anni: Dow Jones +0,4%, S&P +0,3%, Nasdaq -0,04%. A Milano L’indice FtseMib ha chiuso la settimana con un guadagno modesto +0,2%, ma dopo il +3,2% della settimana precedente e dopo il +4,2% della prima settimana del 2013.

ITALIA

L’evento clou della giornata finanziaria riguarda lo sbarco a Milano della delegazione del Fondo Monetario che farà un check up sulla qualità dei crediti in vista della chiusura dei conti di bilancio. 

Dopo la risalita dei Btp in mano agli istituti di credito, causa prima della violenta risalita dei corsi del settore, l’attenzione si sposta sul tallone d’Achille del settore: l’ammontare degli accantonamento sui rischi che, a novembre, secondo l’Abi hanno raggiunto quota 121,8 miliardi. Al Fmi ed alla Vigilanza della Banca d’Italia (che sta per concludere l’ispezione sui 25 gruppi bancari maggiori) preme soprattutto verificare il grado di copertura delle sofferenze. 

Si riapre così la questione se siano o meno necessari nuovi aumenti di capitale o, addirittura, provvedimenti “alla spagnola”, vedi creazione di una bad bank ove allocare sofferenze e crediti inesigibili. Entrambe le ipotesi sono contestate con vigore dall’Abi che sottolinea la maggior severità dei controlli di via Nazionale rispetto ad altri sistemi. Di qui l’importanza della visita del team del Fmi, che prelude all’avvio in primavera di uno stress test sulle banche italiane, denominato Financial Sector Assessment Program (Fsap) in cui verranno predisposti alcuni stress test sulla valutazione del rischio e della robustezza del sistema finanziario.

Venerdì intanto tra le banche hanno brillato i big: Unicredit [C1,8% e Intesa +1,2%. In calo Banco Popolare-0,2% e Ubi Banca -0,4%.Mediobanca-0,8%.

AMERICA 

Gli indici di Wall Street sfiorano ormai i massimi dell’ottobre 2007, ovvero l’epoca dei primi segnali della crisi scoppiata con i mutui subprime e il tracollo di Bear Stearns. In quei giorni come emerge dalla lettura dei verbali della Fed pubblicati la scorsa settimana, nessuno, da Frederic Mishkin allo stesso Ben Bernanke, aveva intuito la gravità della situazione. Anzi, prevaleva la sensazione che fosse in corso una salutare operazione pulizia. 

Per quanto riguarda le trimestrali, l’attenzione dei mercati si è concentrata sui numeri positivi di di Morgan Stanley e General Electric. Morgan Stanley ha annunciato profitti per 507 milioni di dollari nel quarto trimestre del 2011 rispetto a perdite di 205 milioni nello stesso periodo del 2011. I conti hanno battuto le attese degli analisti, facendo lievitare a oltre 16 miliardi gli utili generato nel trimestre dalle prime sei banche americane. General Electric: ha visto gli utili trimestrali aumentare sia nelle attività industriali, del 12% a 4,89 miliardi, che nei servizi finanziari, del 9% a 1,81 miliardi. 

EUROPA

Angela Merkel inciampa in Bassa Sassonia, il test elettorale più significativo prima del voto nazionale di settembre. Ora è a rischio al Senato la maggioranza che sostiene il governo. La coalizione tra il partito del cancelliere e i liberali ha perso di stretta misura (un solo consigliere) nel Land di Hannover, il secondo per dimensioni della Repubblica Federale, che sarà governato da socialdemocratici e Verdi (in ascesa al 13,5%), la coalizione che sfiderà frau Angela anche a settembre. La Cdu perde sei punti percentuali al 36,5% ma gli alleati liberali superano il 9%, ben oltre la soglia del 5%, scacciando l’incubo dell’uscita dal parlamento locale. 

ll Fondo monetario internazionale stima che la Grecia avrà bisogno di nuovi fondi per 9,8 miliardi per il biennio 2015-2016, ma aggiunge di aver ricevuto rassicurazioni dall’Europa sull’arrivo degli aiuti necessari. Si tratta della prima volta che il Fmi fornisce una valutazione approssimativa sulle esigenze addizionali di finanziamento, oltre il 2014, per il programma di bailout internazionale della Grecia.

Nulla di fatto per i debiti di Cipro. Solo fra due mesi, dopo le elezioni nell’isola, la Ue deciderà se e in quale misura intervenire a soccorso del debito estero di Nicosia, su cui gravano non pochi dubbi, a partire dal ruolo dei capitali sospetti in arrivo dalla Russia. Ma un default di Cipro potrebbe alzare di nuovo la tensione nell’eurozona, con effetti imprevedibili su Irlanda e Spagna.

INSIDE PIAZZA AFFARI 

Riflettori accesi sui rapporti di concambio tra Atlantia e Gemina. Tra le prime ipotesi spunta un’ offerta mista per i soci Gemina: 700 milioni cash il resto in nuove azioni Atlantia. La capitalizzazione attuale di Gemina è pari a 1,8 miliardi contro 1 miliardo prima dell’approvazione del nuovo piano tariffario. 

Da Detroit Sergio Marchionne prosegue la sua campagna per una riduzione concertata dell’offerta dei produttori europei. “Non so fino a quando si potranno sussidiare operazioni in sicura perdita – ha dichiarato al Financial Times –. Credo che siamo alla vigilia di una svolta traumatica : l’uragano è in arrivo”. Il ceo di Chrysler non ha nascosto le difficoltà per raggiungere un accordo con il sindacato Usa che ha avviato le pratiche per il pre-listing del gruppo Usa. 

Venerdì Fiat +1%: il costruttore ha firmato un accordo con Mazda per produrre una nuova automobile a marchio Alfa Romeo.

In attesa di conferma il rally della scuderia Berlusconi. Venerdì Mediaset +5,8% è stata la protagonista della seduta: Berenberg ha portato il target price a 2,6 euro ed ha confermato la raccomandazione Buy. Mondadori è balzata dell’8%. 

Cerca conferme anche Tod’s che nel corso dell’ultima seduta ha segnato il record storico a 105 euro per poi finire in rialzo dello 0,8% a 102,90 euro. In rally nella scorsa settimana il polo Fonsai Unipol. Fondiaria Sai ha guadagnato in settimana il 13%. Unipol +4%. 

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