Che la gestione della pandemia da Covid-19 ci abbai lasciato decisamente
insoddisfatti a livello sociale è un dato ormai assodato. Dopo due anni e con lo stato
di emergenza revocato stiamo tornando ad una normalità quotidiana tanto sperata. Da
pochi mesi a questa parte, le notizie che ci arrivano dal mondo non sono comunque
confortanti. La guerra in Ucraina porta con sé ulteriori preoccupazioni alle quali non
eravamo preparati, la vicinanza geografica del luogo di scontro consente di percepirla
in maniera molto più presente rispetto ad altri conflitti. Chi, già in tempo di pandemia
e lockdown trovava difficoltà con la gestione dello stress, si ritrova più o meno nella
stessa situazione ora, non riuscendo a vedere una fine a questa situazione di disagio
fisiologico. Una condizione di ansia e angoscia trovano pieno riscontro in una
situazione del genere, nella quale possiamo reperire notizie in merito in ogni
momento e in tempo reale.
Non è il momento migliore per intraprendere una dieta per i soggetti più fragili
Dobbiamo considerare che le condizioni di disagio psichico possono compromettere
eventuali percorsi intrapresi. Seguire uno schema alimentare necessita di
concentrazione e forza di volontà, cose che possono venire meno se ci imbattiamo in
un momento di fragilità psicologica. Diciamocelo pure, questo potrebbe non essere il
momento migliore per intraprendere una dieta per quei soggetti più fragili che
risentono maggiormente degli eventi esterni.
Anche a livello nutrizionale siamo “bombardati” di informazioni dove si può leggere
tutto ed il contrario di tutto, dove chiunque può dire la propria anche senza
competenze in merito.
In questo particolare momento storico potrebbero venirci in soccorso alcune tipologie
di alimenti chiamati “comfort food”, ovvero cibi che ci condizionano in maniera
positiva o che ci mettono a proprio agio, ci consolano. Ad ognuno il suo, nel senso
che i comfort food non trovano riscontro in una categoria di molecole specifica, non
sono per forza proteine o dolciumi, ma sono quei cibi ai quali attribuiamo un
significato consolatorio, un ricordo nostalgico, quindi dipende da noi la scelta e
l’attribuzione di un significato “protettivo”.
Mangiare cose che ci danno soddisfazione può aiutarci a trovare stabilità emotiva e non dimentichiamo i benefici della fitoterapia
A livello fisiologico è facile trovare un riscontro più immediato nei carboidrati e
negli zuccheri semplici, i quali contribuiscono all’assorbimento di triptofano,
l’amminoacido precursore della serotonina, quella che tutti conoscono come
molecola della felicità. Trovare un pasto a base di carboidrati la sera consentirà
quindi di aiutare il nostro cervello a trovare una migliore stabilità emotiva, a dormire
meglio, a digerire meglio, poiché i carboidrati risultano più leggeri di grassi e
proteine. Anche lo “sgarro” con il pezzettino di cioccolato potrebbe essere perdonato
in questo momento di fragilità.
Abbiamo detto che seguire una dieta in un periodo di particolare stress potrebbe
essere controproducente, quindi potremmo prendere in considerazione di fare un
periodo di stop. Dovremmo gestire il “controllo” della fame in un’altra maniera,
assecondandola. Dobbiamo però anche considerare che assecondare il senso di fame
per troppo tempo potrebbe farci “lievitare” e quindi dovremmo poi pagare lo scotto
sulla bilancia. L’importante è accettare questa condizione e porci degli obiettivi, in
modo da riprendere il più velocemente possibile il controllo della situazione. Sarebbe
comunque opportuno cercare di non abbandonare il dispendio energetico assicurato
dall’attività motoria, che si rivela un ottimo modo per la gestione dello stress. Per chi
non avesse mai provato, potrebbe aiutare anche la meditazione. I soggetti affetti da
colite spastica, trovano diversi benefici sulla loro condizione con i corsi di
mindfulness o meditazione, che consente loro di allontanare la condizione primaria
del loro disturbo intestinale, lo stress appunto.
Anche la fitoterapia ci può venire in aiuto nei momenti di stress e ansia. Farsi una
tisana, anche due volte al giorno, di tiglio, melissa, griffonia, sia come ingredienti
mescolati che singoli a seconda dei gusti, può venire incontro alle nostre esigenze.
Anche valeriana e camomilla possono correggere alcuni stati ansiosi, la lavanda è un
eccellete rimedio se utilizzata in olio essenziale all’interno dell’acqua
dell’umidificatore da attaccare ai termosifoni in inverno. Oltre a propagare un ottimo
odore donerà anche sollievo, attenzione però a non esagerare. Per i più esigenti
troviamo rimedi anche nella withania e nella rodiola, due piante adattogene ma
dall’ottimo potere calmante.