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Come gestire il debito pubblico italiano e quali risposte regolamentari dare alle crisi finanziarie: un libro di Maria Cannata e Laura Longhi

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Con il debito pubblico italiano, che ha, ormai, superato la soglia dei 3.000 miliardi euro, gli interrogativi sulle sue modalità di gestione e di contenimento, nonché sulla sua sostenibilità, si rinnovano puntualmente ad ogni annuncio mensile di aggiornamento del suo livello.

Anche per queste ragioni non potevano, certamente, passare sotto silenzio, sia la pubblicazione, sia la presentazione, avvenuta la scorsa settimana presso la Facoltà di Economia dell’Università Sapienza di Roma, del libroGestione del debito Pubblico e risposta regolamentare alle crisi finanziarie”. Un libro scritto a 4 mani da Maria Cannata, già direttricegGenerale della Direzione del Debito Pubblico del Mef e attualmente Presidente di MTS S.p.A., e da Laura Lunghi, dirigente di Intesa San Paolo Responsabile per quel Gruppo del Pnrr e dei Programmi di Valore Nazionale.

Il saggio, pubblicato da Giuffré nella Collana “Diritto dei Mercati”, diretta da Domenico Siclari, Ordinario di Diritto dell’Economia e dei Mercati Finanziari presso l’Ateneo romano, ripercorre le vicende del debito pubblico italiano negli ultimi anni, rappresentando, come sottolinea lo stesso Siclari nella Prefazione, “una modalità di approccio critico ed integrato al tema della crisi e delle risposte regolatorie, fotografando un decennio della vita finanziaria globale”.

Una fotografia critica delle crisi finanziarie e della gestione del debito pubblico

Il volume si articola in due parti. La prima, incentrata sulla gestione del debito pubblico e sulle crisi finanziarie, che hanno caratterizzato gli ultimi 16 anni, sottolinea, nelle conclusioni, come “l’elevato livello di debito pubblico rimane una fonte di preoccupazione, perché in caso di nuovi choc … il rischio è quello di pregiudicarne la sostenibilità”.

La seconda parte, dedicata all’analisi del comportamento dei regolatori e dei supervisori, esamina criticamente le iniziative adottate per supportare la resilienza del sistema bancario nei confronti delle crisi finanziarie e pandemiche. Sulla strada tracciata per migliorare la gestione del debito pubblico si collocano e si esaminano, nell’ottica di ridurre il rischio di difficoltà del sistema bancario legate al debito sovrano, le proposte “per rendere meno esacerbato il nesso tra banche e sovrano”.

Nel corso della presentazione del libro è intervenuto il direttore generale del Debito Pubblico, Davide Iacovoni, il quale, concordando con l’analisi svolta dal duo Cannata – Lunghi, oltre all’immancabile invito a ridurre il livello del debito pubblico, ha ricordato alcune interessanti modifiche intervenute in questi anni in tema di emissioni dei titoli, per rispondere al meglio alle esigenze riscontrate sul campo, o, a specifiche richieste del mercato, quali: il ricorso alla riapertura dei titoli “off the run”; il ricorso alla procedura del sindacato di collocamento; la revisione di alcuni meccanismi della stessa procedura d’asta; gli interventi sulla durata dei titoli emessi; il lancio di titoli destinati al mercato retail e/o appartenenti alla categoria green.

Regolazione, resilienza bancaria e il futuro dell’Unione Bancaria Europea

Dal canto suo Stefano Cappiello, direttore generale della Direzione Regolamentazione e Vigilanza del Sistema Finanziario, pur riconoscendo i passi in avanti fatti negli ultimi anni sul terreno della regolamentazione, ne ha auspicato un’evoluzione, legata alle nuove esigenze dei mercati e caratterizzata da un segno di maggiore cooperazione tra le Authorities dei diversi Stati della Ue, nell’ambito di un processo di completamento dell’Unione Bancaria Europea.

La presentazione del libro si è completata, infine, con le osservazioni di Francesco Minotti, amministratore delegato di Mediocredito Centrale, che, ripercorrendo e condividendo le considerazioni offerte in questo volume, ha voluto ricordare l’importante ruolo svolto, anche e soprattutto negli anni della Pandemia da Covid-19, dal Fondo di Garanzia del suo Istituto e dagli altri Fondi di Garanzia, a sostegno dell’attività creditizia, in particolare, a beneficio delle piccole e medie imprese; uno snodo essenziale e cruciale per lo sviluppo del Paese, considerata la morfologia del tessuto industriale italiano.

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Categories: Finanza e Mercati