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Colosseo, il governo approva decreto: musei come ospedali

Dopo la chiusura di Colosseo e Fori per un’assemblea sindacale il governo ha approvato ieri sera un decreto legge di un solo articolo che equipara musei e luoghi d’arte ai servizi pubblici. In caso di scioperi o assemblee sindacali dovranno essere garantiti i servizi essenziali e un adeguato preavviso. La reazione di Renzi e Franceschini

Colosseo, il governo approva decreto: musei come ospedali

Colosseo e musei, si cambia. Dopo l’ennesimo caso scoppiato ieri mattina con la chiusura per tre ore di Colosseo, Fori, Cripta Balbi e Ostia antica per un’assemblea sindacale, con lunghe code e disagi per turisti e visitatori, il governo ha approvato ieri sera, venerdì, il decreto legge con il quale musei e luoghi d’arte vengono equiparati ai servizi pubblici. In altri termini, musei come ospedali, trasporti, scuola: d’ora in poi assemblee e scioperi andranno comunicati con anticipo e dovranno essere garantiti i servizi essenziali.

 Il testo è composto da un unico articolo e chiarisce che l’apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura rientra tra i servizi pubblici disciplinati dalla legge 146 del 1990 sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. “L’intervento legislativo si è reso necessario ed urgente – spiega il comunicato di Palazzo Chigi – alla luce del ripetuto verificarsi di episodi che hanno impedito la continuità del servizio pubblico di fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione. Un’iniziativa che è stata auspicata anche dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali”. 

 Il provvedimento era stato preannunciato dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e dal premier Matteo Renzi. “Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l’Italia. Oggi decreto legge #colosseo #lavoltabuona”, aveva scritto il capo del governo su Twitter commentando quanto accaduto nella capitale.
 

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