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Colosseo: i biglietti vanno a ruba o finiscono in mano a siti speculativi? L’Antitrust apre l’indagine

FIRSTonline - Lorenzo Gennari

Qualcosa non funziona nella vendita dei biglietti per il Colosseo e l’area archeologica dei Fori imperiali a Roma. E L’Antitrust ha avviato un indagine per capire cosa sta succedendo. A finire sotto osservazione del garante per la concorrenza sono: Società Cooperativa Culture (CoopCulture), Musement, GetYourGuide, Tiqets e Viator per il servizio di vendita dei biglietti per l’ingresso al Parco Archeologico del Colosseo, che comprende le aree dell’Anfiteatro Flavio-Colosseo, del Palatino, del Foro Romano e della Domus Aurea. 

Biglietti Colosseo: perché l’Antitrust ha aperto un’indagine

Secondo l’Autorità – spiega un comunicato del Garante – i consumatori non avrebbero la possibilità di acquistare i biglietti sul sito del rivenditore ufficiale CoopCulture perché verrebbero comprati in massa da rivenditori secondari. Un fenomeno che si è già verificato con la vendita dei biglietti per i grandi concerti rock e che è già stato oggetto di interventi in passato. Un fenomeno conosciuto come secondary ticketing o bagarinaggio online e che capita in un momento in cui Roma è invasa dai turisti e il sito del Colosseo brulica di visitatori.

Cosa sta succedendo dunque a Roma con la vendita dei biglietti per la visita al Colosseo e all’area archeologica circostante? In base a quanto riportato da varie fonti di stampa, sin dalla fine del 2022 e nella prima metà del 2023, i biglietti per l’ingresso al Colosseo si sono esauriti subito dopo l’emissione sul sito di CoopCulture, mentre sono rimasti disponibili sulle piattaforme dei grandi operatori di intermediazione (Musement, GetYourGuide, Tiqets e Viator) che presumibilmente li acquistano in massa grazie all’impiego di sistemi automatici di acquisto (i cosiddetti “bot”). In seguito i biglietti vengono rivenduti a prezzo maggiorato sui propri canali, di solito in combinazione con altri servizi, quali ad esempio l’audioguida (in varie lingue oltre all’italiano), il servizio di guida turistica, il prelievo presso l’albergo, il giro turistico della città, la possibilità di “saltare” la fila. 

Biglietti più cari al Colosseo: l’accusa dell’Antitrust

Pertanto CoopCulture, in qualità di rivenditore ufficiale, sembra non aver predisposto sistemi idonei ad evitare l’accaparramento dei biglietti messi in vendita da parte di rivenditori alternativi, privando così i consumatori della possibilità di acquistare i titoli di accesso al prezzo ordinario. 
Oggi i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi delle società Cooperativa Culture (CoopCulture) e Musement S.p.A. con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

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