Sospiro di sollievo per gran parte dell’Italia: il mese di febbraio, almeno all’inizio, sarà per la maggior parte degli italiani in zona gialla. Da domenica 31 gennaio infatti, dopo il consueto monitoraggio dell’Iss e del ministero della Salute, si allenteranno le misure di contenimento del contagio in quasi tutte le Regioni: solo in cinque restano arancioni (Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la provincia autonoma di Bolzano), tutte le altre 16 diventano o restano gialle, compresi il Lazio e la Lombardia che erano in bilico fino all’ultimo. Febbraio inizia dunque senza nessuna Regione di colore rosso, cioè praticamente sotto lockdown.
L’allentamento è stato possibile grazie alla ormai costante diminuzione dell’indice Rt nazionale. Il fattore che calcola la velocità di replicazione dell’infezione rilevato oggi dalla Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità, ministero alla Salute e Regioni è a 0,84. Si tratta di un bel salto all’indietro rispetto allo 0,97 della settimana scorsa, quando venne registrata la prima riduzione di quel valore dopo cinque settimane di crescita e di permanenza sopra la soglia critica dell’1. In base al monitoraggio della Cabina di regia, tutte le Regioni tranne l’Umbria nel periodo tra il 18 e il 24 gennaio hanno dati da zona gialla, cioè un Rt inferiore a 1 e un rischio basso o moderato.
Tuttavia per alcune Regioni si sarebbe dovuto in teoria aspettare un’altra settimana per il cambio di colore, perché tecnicamente il Dpcm indicava che per passare da una zona con più restrizioni a una con meno si dovevano aspettare due settimane con dati compatibili con la classificazione inferiore, ma il conteggio iniziava dalla prima settimana in cui il monitoraggio rivelava il miglioramento dei dati. Così di fatto ci volevano tre settimane di numeri da gialla, per fare un esempio, per lasciare l’arancione. Adesso invece quei 14 giorni sono netti, cioè con due monitoraggio da zona gialla si abbandona quella arancione (e con due da arancione quella rossa).