Il mandato esplorativo è arrivato, ma con dei paletti molto rigidi. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affidato alla numero uno del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, l’incarico di verificare se è possibile formare una maggioranza in Parlamento. Ma non una qualsiasi: la seconda carica dello Stato dovrà accertare in via definitiva se un governo possa nascere dalla collaborazione di centrodestra e Movimento 5 Stelle, cioè la stessa maggioranza che ha eletto i presidenti delle Camere e delle commissioni parlamentari speciali. Non solo: Alberti Casellati dovrà portare a termine questo compito entro due giorni. Al massimo venerdì dovrà tornare al Colle con un sì o un no all’intesa.
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Proprio per questo motivo il calendario è fitto: alle ore 16.30 di oggi, 18 aprile, Casellati incontrerà i rappresentati del Movimento Cinque Stelle, alle 17.30 la Lega, alle 18.30 Forza Italia, alle 19.30 Fratelli d’Italia.
Gli incontri si terranno a Palazzo Giustiniani, ma la strada sembra già essere tutta in salita. La coalizione si presenterà alle consultazioni divisa. Lo conferma Matteo Salvini: “Andremo da Casellati da soli”, facendo presente che tra l’altro non parteciperà personalmente: “Ho un aereo per Catania, alle consultazioni andranno i capigruppo”, ha spiegato Salvini lasciando la Camera dopo un passaggio di saluto a un convegno organizzato da Forza Italia.
“Ho ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella un mandato esplorativo che intendo svolgere con lo stesso spirito di servizio che ha animato il mio ruolo da presidente del Senato – ha detto Alberti Casellati al termine dell’incontro con il capo dello Stato al Quirinale – Ho ringraziato per la fiducia il presidente Mattarella, che terrò costantemente aggiornato. Svolgerò gli incontri in tempi molto rapidi”.
Per la verità, la sua missione sembra fallita in partenza. Nel corso delle due tornate di consultazioni andate in scena nelle ultime settimane, il Quirinale non è riuscito a superare i veti grillini contro Forza Italia e Silvio e Berlusconi che fin qui hanno impedito la nascita di un governo centrodestra-M5S. E nulla lascia intendere che le forze in campo siano intenzionate a sbloccare lo stallo entro le prossime 48 ore. Anzi, nelle intenzioni del centrodestra, e soprattutto della Lega, le consultazioni dovrebbero addirittura scavallare le elezioni regionali del Molise del 22 aprile e quelle del Friuli Venezia Giulia del 29 aprile.
“Per la Lega è positivo l`incarico alla presidente Casellati – si legge in una nota del partito di Matteo Salvini – perché il perimetro di un governo centrodestra-5stelle è esattamente quello deciso dal popolo italiano. La Lega è pronta a governare anche oggi, basta che gli altri smettano di litigare”.
Ma dal M5S non arrivano aperture: “Alla Casellati diremo le stesse cose che abbiamo detto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non ci sono retroscena – ha detto questa mattina alla trasmissione radiofonica Radio Anch’Io Vito Crimi, senatore grillino e presidente della Commissione Speciale a Palazzo Madama – Il veto su Silvio Berlusconi resterà, perché Silvio Berlusconi e Forza Italia rappresentano il non-cambiamento. Vogliamo dare una sferzata al modo di fare politica”.
Se Alberti Casellati, com’è probabile, tornerà al Colle senza una soluzione, a quel punto Mattarella dovrebbe affidare un nuovo incarico esplorativo, stavolta al Presidente della Camera, il pentastellato Roberto Fico.
Nel caso lo stallo prosegua, non è da escludere l’ipotesi di un governo di tregua o di un governo istituzionale, per la cui presidenza sta spuntando la figura super partes dell’ex giudice costituzionale Sabino Cassese.
In ogni caso, il Quirinale ha fatto sapere con chiarezza ai partiti che prima delle elezioni europee della primavera del 2019 non intende sciogliere di nuovo le Camere.