I mercati segnano il passo dopo l’esordio di Coinbase e le trimestrali delle grandi banche. Il brusco ripiegamento di ieri del Nasdaq si fa sentire stamattina in Asia: a farne le spese sono soprattutto l’Hang Seng di Hong Kong (-1%) e il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen (-1,5%). Il Taiex di Taipei è in rialzo dello 0,7%, il Nikkei di Tokyo dello 0,3%, il Kospi di Seul dello 0,4%. Ha aperto in calo il BSE Sensex di Mumbai. I future di Wall Street sono in lieve rialzo all’indomani di una seduta di arretramento dei grandi nomi della tecnologia.
Perché questa reazione? Le rivoluzioni, si sa, lasciano sul terreno le loro vittime. Non fa eccezione l’irruzione sulla scena finanziaria di Coinbase, la piattaforma di compravendita dei Bitcoin entrata ieri con grande fragore sul recinto del Nasdaq, toccando, dopo quattro ore di scambi al cardiopalma, una quotazione massima di 420 dollari, ovvero un valore di mercato ben superiore ai 100 miliardi di dollari. Poi sono subentrati i venditori e il titolo è sceso a 328 dollari, il che sta ad indicare un valore di borsa di 76 miliardi di dollari, più del valore della Borsa di Chicago, del Nasdaq e del Nyse messi assieme. Una follia? Forse, come si disse all’esordio di Netscape, il primo browser di Internet, nel 1995. Ma a differenza dei pionieri del web, Coinbase approda al listino con 56 milioni di clienti (cresciuti di 13 milioni da gennaio) e una redditività strepitosa: 1,8 miliardi di utili negli ultimi 3 mesi, più del doppio di quanto guadagnato nel 2020. Inoltre, ieri sia bitcoin che ethereum (la seconda criptovaluta più capitalizzata) hanno toccato i massimi di tutti i tempi, rispettivamente a 64.829 e a 2.399 dollari. Allo stesso tempo l’intero mercato delle criptovalute è arrivato a toccare i 2.200 miliardi, superando per qualche minuto la capitalizzazione di Apple.
Questi numeri servono a spiegare la battuta d’arresto del Nasdaq (-0,99%) dopo vendite che si sono concentrate sul comparto tech, senza risparmiare i Big. È evidente che gli investitori hanno dirottato una parte dei profitti sui titoli growth per la scommessa delle criptovalute, in un certo senso promossa dalla quotazione ufficiale. E probabilmente il fenomeno spiega in parte anche la frenata dei listini cinesi (gli investitori Usa pesano per l’8-10% sui volumi di Shanghai). Arretra anche l’S&P (-0,41%), nonostante le attese trimestrali di Goldman Sachs (+3%) e Wells Fargo (+5%) premiate dal boom del giro d’affari del trimestre. Segna il passo, nonostante gli ottimi affari, JP Morgan, perché al mercato non è piaciuto il calo dei prestiti. Ma Jamie Dimon ha poi rassicurato gli investitori: aziende e famiglie sono così liquide che stanno rimborsando mutui e prestiti, ma presto ne faranno di nuovi. Oggi arrivano i conti di altri due nomi di spicco della finanza di Wall Street: Citigroup e Bank of America.
In mezzo a tanti fuochi d’artificio, il Treasury Note a dieci anni è poco mosso a 1,63%. Il petrolio Wti tratta stamane attorno ai 63 dollari. Ieri il Brent è salito del 4% dopo la comunicazione delle scorte di greggio Usa in forte calo. Stamane tratta a 66.18 dollari, in leve calo.
LAGARDE: L’EUROZONA HA ANCORA BISOGNO DI DUE STAMPELLE
L’economia della zona euro si appoggia ancora alle “due stampelle” dello stimolo monetario e fiscale, e non potrà camminare senza fino alla completa ripresa. È la metafora colorita usata ieri dalla presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, per illustrare la congiuntura dell’Eurozona. “Pensate a un paziente che sia appena uscito da una grave crisi, ma si appoggi ancora a due stampelle – ha detto Lagarde – Non si può togliere nessuna delle due stampelle, quella fiscale e quella monetaria, fino a quando il paziente non possa camminare autonomamente, il che significa continuare il supporto fino a ripresa avvenuta”. Lo stesso concetto, in maniera meno poetica, è contenuto nel rapporto annuale della banca: “Il sostegno fiscale è stato ed è essenziale”.
L’Unione Europea ha comunicato in quale modo finanzierà il Next Generation EU. Sono previste emissioni fino a 800 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, con una media di 150 miliardi di euro l’anno. Il rimborso è previsto entro il 2058. Circa un terzo dei prestiti sarà green.
I PETROLIFERI SALVANO PIAZZA AFFARI (-0,1%)
Piazza Affari ha archiviato la seduta con un ribasso dello 0,1%, a 24,574 punti, dopo un forte recupero rispetto ai minimi di giornata grazie ai petroliferi.
SAP (+4%) SOFFIA GOOGLE A ORACLE
Debole anche Francoforte (-0,14%). Prende il volo Sap (+4%). Google ha annunciato che adotterà il software di Sap per le sue operazioni interne, lasciando Oracle. La decisione del colosso di Mountain View arriva in un momento di particolare tensione tra le due aziende, dato che Oracle ha recentemente perso la causa sull’uso delle applicazioni di Java in Android.
LVMH SFONDA IL TETTO DEI 300 MILIARDI
Parigi +0,42% al traino di Lvmh (+2,63%), balzata per la prima volta oltre i 300 miliardi di capitalizzazione dopo i numeri dei ricavi del trimestre, ben al di sopra delle attese, soprattutto nelle divisioni a più alto margine (moda e pelletteria). Equita ha rivisto al rialzo fatturato (+9%) e utili (+15%).
Meglio di tutti Londra (+0,74%) e Madrid (+0,76%).
LA MAGGIORANZA VUOLE GARANZIE PER BORSA ITALIANA
I partiti di maggioranza hanno chiesto al governo di attivarsi per preservare l’autonomia di Borsa Italiana nell’ambito dell’operazione che porterà Piazza Affari a fare parte del gruppo Euronext. In una mozione approvata alla Camera, i partiti di governo chiedono al presidente del Consiglio Mario Draghi di “tutelare lo strategico assetto economico-finanziario di Borsa Italiana e l’autonomia della medesima”.
I VACCINI PESANO SUI BTP: RENDIMENTO A 0,78%
Il secondario italiano termina la seduta con un’intonazione negativa, in un mercato prudente che guarda con preoccupazione alla situazione della campagna vaccinale. Bund a dieci anni a -0,26%; rendimenti in rialzo sebbene Christine Lagarde abbia dichiarato oggi che è prematuro pensare di alzare i tassi nel 2022.
Il tasso del Btp decennale chiude a 0,78% da 0,73%. La forbice tra i tassi Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 103 punti, da 105 della vigilia. Sul mercato primario, l’Irlanda ha dato mandato a un pool di banche per il lancio di un’obbligazione a 20 anni che, secondo le previsioni, potrebbe raccogliere 2-3 miliardi di euro.
TENARIS SUPERSTAR A MILANO, PER EQUITA È BUY
Tra i titoli di Piazza Affari spicca il comportamento di quelli legati al comparto petrolifero, spinti dal forte rimbalzo dei prezzi del greggio.
Su tutti Tenaris (+4,83%), grazie anche alla promozione di Equita, che ha assegnato al titolo il rating buy, con prezzo obiettivo in salita a 11 euro da 9. Per il periodo 2021-23, il broker stima un tasso annuo medio di crescita del fatturato del 12% e dell’ebitda del 20%. Gli esperti credono che il titolo sia ben posizionato in uno scenario di crescita economia e di ripresa della domanda di servizi petroliferi grazie al recupero della domanda globale di petrolio verso i livelli pre-Covid.
Acquisti importanti anche su Eni (+2,56%) e Saipem (+2,06%). Prysmian, produttore di cavi per l’energia, chiude a +1,68%.
LVMH E CHIARA FERRAGNI SPINGONO IL LUSSO
Viaggia sui massimi il comparto del lusso, sostenuto dall’eco della performance di Lvmh. Gli acquisti premiano Moncler (+0,76%), Salvatore Ferragamo (+2,5%) e Brunello Cucinelli (+1,84%). Continua la marcia di Tod’s (+2%) sotto la spinta dell’ingresso nel cda di Chiara Ferragni.
Tiene Stmicrolectronics (-0,14%) grazie al buy di Bank of America: secondo gli analisti il titolo ha ormai scontato gli effetti di una possibile revisione di un contratto con Apple e presenta ampi margi di recupero.
STELLANTIS: UN PATTO “LEGGERO” TRA LE FAMIGLIE AGNELLI/PEUGEOT
Alla vigilia della prima assemblea di Stellantis (-0,63%) le famiglie Agnelli e Peugeot hanno siglato un patto “leggero” di consultazione che non prevede alcun obbligo sui diritti di voto ma che rinsalda l’alleanza tra due gruppi con radici familiari.
L’AGRICOLE RILANCIA SU CREVAL: 12,5 EURO PER AZIONE
A pochi giorni dalla scadenza dell’Opa (21 aprile) il Credit Agricole ha rilanciato la sua offerta sul Creval, portandola a 12,5 euro per azione.
Unicredit -1,2%. La Fondazione Crt, azionista con l’1,65%, voterà a favore della proposta sulle politiche di remunerazione del gruppo, che includono anche il trattamento economico per il Ceo designato Andrea Orcel alla prossima assemblea di giovedì. Perdono terreno Banco Bpm (-1,10%) e Bper (-1,13%). Fineco +1,87%.
Generali (-0,1%) ha avviato trattative esclusive per l’acquisto di una compagnia assicurativa di Axa operante nei rami Danni in Malesia: valore di circa 300 milioni di euro (Reuters).
RIMBALZA TIM, LEONARDO NEL DRONE EUROPEO
Tim +1,3%. Il governo italiano intende alzare a circa 6,7 miliardi i fondi destinati, nell’ambito del Recovery Plan, a promuovere lo sviluppo di reti a banda larga, 5G e satellitari rispetto ai 4,2 miliardi previsti nella bozza approvata a gennaio, secondo due fonti vicine al dossier citate da Reuters.
Leonardo +0,7%. Secondo quanto riporta Reuters, la Commissione per il Bilancio del Parlamento tedesco ha approvato un contratto da tre miliardi di euro per lo sviluppo di un drone militare europeo che sarà costruito da Airbus, Dassault e Leonardo, ha detto una fonte parlamentare.
FRENA CAMPARI, AL TOP TINEXTA
Maglia nera di giornata è stata Campari (-1,72%) davanti a Enel (-1,2%) e Diasorin (-1,1%). Nuovo record assoluto per Tinexta (+1,7%), bene Biesse (+4%), al top dal 2018.
TRENDEVICE +26,7%: PIACE LO SMARTPHONE DI SECONDA MANO
Sale Eles (+3%), fornitore mondiale di soluzioni per il test dei dispositivi a semiconduttore a seguito della promozione di un broker. Brilla dopo i conti TrenDevice (+26,7%): la società che acquista e vende smartphone e tablet revisionati ha evidenziato un ebitda in crescita del 15%.