Coca-Cola ha avviato un piano di ristrutturazione del suo business in Germania, che prevede la chiusura di diversi stabilimenti e la riduzione di centinaia di posti di lavoro nel 2025. Nonostante il marchio continui a essere un colosso nel settore delle bevande, il cambiamento delle dinamiche logistiche e la necessità di ottimizzare i costi hanno spinto l’azienda a prendere decisioni “dolorose” per mantenere la competitività nel mercato.
Intanto, il titolo Coca cola è in calo di oltre l’1,2% a Wall Street.
Coca cola: addio a cinque impianti in Germania
Coca-Cola Europacific Partners (Ccep), che si occupa delle operazioni di imbottigliamento, distribuzione e vendita per Coca-Cola in Germania, ha annunciato la chiusura di cinque siti produttivi e logistici. Tra questi, spicca lo stabilimento di Colonia, che chiuderà i battenti il 31 marzo 2025. Circa 289 dei 602 dipendenti di Colonia saranno direttamente coinvolti, ma il piano prevede che il personale rimanente venga trasferito in altre sedi.
Non solo Colonia: gli stabilimenti logistici di Neumünster, Berlino-Hohenschönhausen, Bielefeld e Memmingen sono tutti destinati a mettere i lucchetti. Ccep, che conta quattro stabilimenti nella Germania occidentale, tra cui Dorsten, Mönchengladbach e Bad Neuenahr, ha deciso di fare ordine nelle sue operazioni, riducendo la capacità produttiva dove meno necessaria. Con due sole linee produttive, Colonia è il più piccolo impianto della regione.
Il piano di ristrutturazione: 505 posti di lavoro a rischio
La ristrutturazione non riguarda solo le chiusure: Ccep ha in programma un totale di 505 tagli di posti di lavoro. Di questi, 179 interesseranno i siti logistici, mentre altri 37 saranno eliminati nei settori specialistici come tecnologia, vendite, cultura aziendale e processi aziendali. L’azienda ha dichiarato che l’obiettivo è quello di “combinare compiti e semplificare processi” per rendere l’organizzazione più snella e reattiva.
Non tutto è nero: circa 207 dipendenti verranno trasferiti in altre sedi in Germania, e ci sono piani per una “gestione socialmente responsabile del processo”. Tilmann Rothhammer, vicepresidente del servizio clienti e della catena di approvvigionamento di Ccep Germania, ha dichiarato che, pur essendo consapevoli del “dolore” causato ai dipendenti, la decisione è necessaria per garantire la competitività futura dell’azienda. “Abbiamo valutato attentamente pro e contro, e siamo convinti che questi cambiamenti siano cruciali per essere più efficienti e rispondere meglio alle richieste del mercato.”
La risposta dei sindacati: Coca-Cola sotto accusa
Le reazioni non si sono fatte attendere, soprattutto dal sindacato Ngg (Sindacato del cibo, bevande e ristorazione), che ha criticato aspramente le chiusure. Freddy Adjan, vicepresidente di Ngg, ha accusato Coca-Cola di allontanarsi dalla produzione locale, preferendo esternalizzare il lavoro a fornitori esterni. “Coca-Cola guadagna enormi cifre in tutto il mondo, ma sta distruggendo 500 posti di lavoro in Germania per pura avidità di profitto. Con ogni chiusura, si allontana sempre di più dalla promessa di essere un marchio globale prodotto e distribuito localmente,” ha commentato Adjan.
Tra ricavi in crescita e volumi in calo
Nonostante queste mosse drastiche, Coca-Cola continua a navigare in acque positive in termini di fatturato. Nei primi sei mesi del 2024, i ricavi di Ccep in Germania sono aumentati del 5,6%, arrivando a 1,54 miliardi di euro, grazie agli aumenti di prezzo introdotti nel 2023. Tuttavia, i volumi di vendita in Europa sono scesi del 2,8%, con l’azienda che attribuisce il calo alle condizioni meteorologiche sfavorevoli.
A livello europeo, i ricavi complessivi sono cresciuti del 2,4%, raggiungendo i 7,2 miliardi di euro. I profitti operativi sono rimasti stabili, con un leggero calo dello 0,6%, mentre su base comparabile sono aumentati del 6%.