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CO2: e se l’intesa Cina-Usa fosse un bluff?

Un accordo storico, certo. La prima intesa tra Cina e Stati Uniti per contrastare il cambiamento climatico, va bene. Ma cos’altro c’è dietro all’accordo tra le due superpotenze mondiali per ridurre le emissioni di CO2? A chiederselo è il Blog OnOff di Assoelettrica, che si domanda più che altro se Cina e Stati Uniti stiano giocando l’una contro l’altra, nell’intricata partita della lotta al riscaldamento globale, oppure se stiano giocando insieme contro il resto del mondo.

Già, perchè la mancanza di una ratifica ufficiale degli impegni ha fatto storcere il naso a molti, convinti che l’intesa, annunciata in pompa magna, possa essere più che altro una mossa mediatica, un annuncio luminoso e roboante, ma che, in sostanza, lascia le cose così come stanno.

Secondo l’accordo, gli Stati Uniti dovrebbero abbattere le emissioni di CO2 di una quota compresa ta il 26 e il 28% rispetto ai livelli del 2005, che rappresentano il picco massimo di emissioni, mentre la Cina, che in quanto Paese in via di sviluppo vanta il diritto di richiedere responsabilità differenziate, si è impegnata a ridurre le emissioni a partire dal 2030.

Un’intesa di alto valore simbolico, dunque, ma che rischia seriamente di avere uno scarso valore in termini concreti. Un’intesa che, agli occhi più esperti, sembra più che altro una mossa per far contenta l’Europa, che sul fronte delle emissioni gioca a carte scoperte e per tentare di smuovere l’India dalle sue posizioni, piuttosto tetragone al momento, in attesa della conferenza di Parigi del 2015.

” Insomma, quella di Usa e Cina – osserva On/Off – potrebbe sembrare un’azione più mediatica che concreta, un’azione che  aiuta a far sentire l’Europa meno sola nel suo impegno verso la riduzione delle emissioni. Volendo rimanere nella metafora del gioco a carte, l’Europa le sue carte le ha già già scoperte e sono sul tavolo, ma l’azione congiunta Usa-Cina potrebbe far calare qualche carta importante all’India, che per ora di impegni climatici non ne vuole sentir parlare, soprattutto se si tratta di impegni imposti dall’esterno (ne avevamo parlato qui). Intanto si avvicina rapidamente la conferenza climatica di Lima (COP20) che si terrà a dicembre di qeust’anno e soprattutto la conferenza di Parigi del 2015 che dovrebbe essere teatro di un’assunzione di impegni per tutti i paesi del mondo”.

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Categories: Politica
Tags: CinaUsa