Nel primo trimestre Cnh Industrial, la società attiva nelle macchine per l’agricoltura e le costruzioni e i veicoli industriali, ha accusato perdite nette per 513 milioni di dollari, contro un utile per 23 milioni un anno prima, a seguito di oneri straordinari per 502 milioni, già annunciati in precedenza, “relativi all’indagine condotta sulla divisione Iveco e altri concorrenti dalla Commissione Ue per presunte condotte anti-competitive”. Lo comunica il gruppo, il cui utile netto adjusted, che esclude tali oneri, è pari a un milione di dollari (da 33 milioni un anno prima).
I ricavi consolidati sono scesi del 9,9% a oltre 5,37 miliardi (-5,7% a cambi costanti) e quelli dalle attività industriali del 9,8% a oltre 5,07 miliardi (-5,7% a cambi costanti). Il margine operativo delle attività industriali era pari al 3,5% e l’indebitamento netto industriale, pari a 2,5 miliardi, ha superato di 0,9 mili ardi quello di fine dicembre 2015, mentre la liquidità disponibile a fine marzo è migliorata di un miliardo a 8,2 miliardi. Confermati i target 2016 di ricavi dalle attività industriali tra 23 e 24 miliardi con un margine operativo delle attività industriali tra il 5,2 e il 5,8% e un indebitamento netto industriale a fine anno tra 1,5 e 1,8 miliardi “escludendo ogni pagamento potenziale legato all’indagine della Commissione Ue e delle vicende ad essa correlate”.
A metà pomeriggio, in una giornata negativa per Piazza Affari, il titolo Cnh viaggia in territorio positivo a 6,605 euro per azione.