Cnh Industrial archivia il secondo trimestre del 2016 con un utile netto di 129 milioni di dollari, dai 122 dello stesso periodo dell’anno scorso, incluso un ulteriore onere non deducibile fiscalmente di 49 milioni di dollari legato alla maxi multa arrivata dall’Ue. I numeri hanno messo le ali al titolo in Borsa della società, che a metà pomeriggio guadagna l’8,5%, a 6,45 euro, mettendo a segno il miglior rialzo del Ftse Mib.Prima della pubblicazione dei risultati, i titoli Cnh erano bersagliati dalle vendite, tanto da arrivare a toccare un minimo a 5,73 euro.
Cnh precisa inoltre che l’utile netto adjusted è stato 216 milioni di dollari, mentre i ricavi consolidati si sono attestati a 6,753 miliardi di dollari, in calo del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2015.
L’indebitamento netto industriale si è attestato a 2,1 miliardi al 30 giugno 2016, 0,3 miliardi in meno rispetto al trimestre precedente, grazie a 0,6 miliardi di dollari di cash flow generati dalle attività industriali.
L’indebitamento totale, invece, al 30 giugno era pari a 26,3 miliardi, 0,5 miliardi in più rispetto ai tre mesi precedenti, principalmente a causa dell’emissione di nuove obbligazioni per 550 milioni di euro nel secondo trimestre, e in linea con il 31 dicembre 2015.
I risultati del secondo trimestre “sono stati solidi – ha commentato Richard Tobin, amministratore delegato di Cnh Industrial –, abbiamo continuato a dimostrare la nostra capacità di agire nel contesto del nostro esteso portafoglio geografico e di business, nonostante la grande disparità, e la continua debolezza, delle condizioni della domanda prevalente nel settore dei capital goods”.
Sempre al 30 giugno, la liquidità disponibile era di a 8,8 miliardi di dollari (compresi disponibilità e mezzi equivalenti e disponibilità a utilizzo predefinito di 5,8 miliardi di dollari, nonché linee di credito disponibili per 3,0 miliardi di dollari), 0,6 miliardi in più dei tre mesi precedenti, ma in calo di 0,5 miliardi dal 31 dicembre 2015.
Per quanto riguarda i vari segmenti, le macchine per l’agricoltura hanno riportato un utile operativo di 301 milioni, contro i 263 milioni dell’anno scorso, e hanno visto scendere del 7,5% i ricavi di vendita netti nei tre mesi, rispetto allo stesso periodo del 2015, con un ribasso del 6,3% a cambi costanti. Il margine operativo della divisione è cresciuto di 2 punti percentuali a 10,7%.
Le macchine per costruzioni hanno registrato ricavi di vendita netti in calo del 19,6% (-18,4% a cambi costanti), con un utile operativo in ribasso da 35 a 17 milioni.
Quanto ai veicoli commerciali, i ricavi di vendita netti sono saliti del 5,1% (+6% a cambi costanti), con un utile operativo di 100 milioni (33 milioni in più).
Powertrain ha registrato ricavi di vendita netti in aumento dell’8% (in crescita del 7% a cambi costanti), un utile operativo di 66 milioni di dollari (+13 milioni) e un margine operativo del 6,5% (in crescita di 0,9 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2015).
Infine, i servizi finanziari hanno messo a segno un utile netto di 87 milioni e ricavi per 399 milioni, con un calo del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2015 (-3,4% a cambi costanti).
Sul versante dei target, Cnh Industrial ha confermato gli obiettivi del 2016: ricavi netti delle attività industriali tra 23 e 24 miliardi di dollari, con un margine operativo delle stesse tra il 5,2% e il 5,8%, e indebitamento netto industriale a fine 2016 tra 1,5 e 1,8 miliardi di dollari, escludendo il pagamento alla Commissione europea per circa 500 milioni di dollari.