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Clinton dà lo sprint alle Borse, fuochi d’artificio per le banche

La retromarcia dell’Fbi sulla vicenda delle email mette le ali ai listini – Piazza Affari corre con Mps che tira la volata ma forti rialzi premiano anche Intesa e Unicredit – Snam festeggia il buon debutto di Italgas – In rimonta anche Telecom Italia e Fca – Scende lo spread

Clinton dà lo sprint alle Borse, fuochi d’artificio per le banche

Il passo indietro dell’Fbi sulle accuse a Hillary Clinton ha messo le ali alle Borse. Piazza Affari guida la corsa dei listini europei con un rialzo dell’1,85% che riporta l’indice Ftse Mib oltre quota 16.500. La settimana scorsa l’indice ha perduto il 5,8%. Rialzi tra l’1,3 e l’1,6% per le altre piazza del Vecchio Continente. L’indice Euro Stoxx 50, dopo sei sedute consecutive negative, torna in rialzo, guadagnando dell’1,7%

Dal fronte macroeconomico arrivano dalla zona euro le vendite al dettaglio di settembre e la lettura dell’indice Sentix di novembre sulla fiducia degli investitori, con attese di un indice a 9,3. La fiducia degli investitori nella zona euro era già migliorata a ottobre, esprimendo una lettura a 8,5 da 5,6 di settembre, sopra le attese il cambio euro/dollaro viaggia a 1,055 da 1,1135 di venerdì sera in chiusura a New York e il dollaro/yen a 104,44 da 103,12.

Scende l’oro a 1.289 dollari/oncia (-1,1%). Lo spread tra Btp e Bund apre la settimana in lieve calo, a quota 153,9 punti, dopo aver chiuso venerdì a 160 punti. Il rendimento è dell’1,67%.

Il petrolio (Brent +1,3% a 46,1 dollari al barile). Sale Eni (+1,4%): l’ad Claudio Descalzi che in un’intervista non ha escluso la quotazione in borsa della divisione chimica. Saipem +1,16%, Tenaris +0,47%.

Snam sale del 3,3%, a 3,9 euro, nel giorno in cui diventa operativa lo spin-off della controllata Italgas, che ha debuttato sul listino a 4,010 euro. Le quotazioni di entrambe le società sono ampiamente sopra i prezzi di riferimento calcolati da Borsa italiana, che sono 3,78 euro per Snam e 3,998 euro per Italgas. Nella cerimonia per l’avvio della quotazione l’ad Paolo Gallo, ha detto di aspettarsi che la società abbia una capitalizzazione compresa tra 3,2 e 4 miliardi. Il manager ha aggiunto che i dividendi 2017-18 cresceranno del 2-3% l’anno rispetto ai 20 cent attesi per quest’anno “dal 2019 – ha dichiarato – quando avremo un quadro più chiaro sulle gare per la gestione delle reti gas, potremmo remunerare di più i nostri azionisti”.

Ancora una volta è il comparto bancario a dare il tono alla seduta. Ennesima seduta pazza per Monte Paschi +13,8%. La Fondazione ha confermato di aver scelto Alessandro Falciai per la carica di presidente dell’istituto all’assemblea del 24 prossimo, ma non è detto che, pur contando sui voti del Tesoro e di Axa, la candidatura venga approvata.

Ottima la risposta del mercato ai conti di Intesa San Paolo (+3,3%) annunciati nel pomeriggio di venerdì. La Banca ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto a 628 milioni, in calo rispetto ai 722 milioni di un anno prima, ma sopra le attese degli analisti. Il Cet1 si è attestato al 13% rispetto al 12,9% di fine giugno.

Bene Unicredit (+3,5%). Secondo il Financial Times per l’asta di Pioneer, che si chiuderà giovedì 11, è spuntato con prepotenza il nome di Ameriprise, il colosso Usa che ha rilevato nel 2003 Threadneedle, alla ricerca di una nuova base operativa in Europa dopo la Brexit.

Euforiche le grandi banche europee. A Parigi, BNP Paribas e Société Générale balzano del 2,53% e del 2,29%. A Francoforte Deutsche Bank e Commerzbank schizzano del 2,38% e del 2,50% rispettivamente.

A Londra HSBC Holdings segna un’impennata del 4,35%. HSBC guadagna terreno nonostante il crollo dell’86% degli utili al netto delle tasse del terzo trimestre riportato questa mattina.

In terreno positivo le altre blue chip che hanno presentato la trimestrale venerdì scorso. Telecom Italia (+1,33%) ha realizzato nei tre mesi al 30 settembre il miglior trimestre dal 2007 sul mercato interno e mostrato un rialzo di ricavi e margini.

Terna, che ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con un utile netto di 487 milioni, sale dell’1% a 4,27 euro. Tra gli industriali, infine, Fiat Chrysler sale del 3,1%, Leonardo +1%, StM +3,5% e Ferrari +2,9%.

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