L’Ufficio Studi di Mediobanca ha presentato oggi alla stampa l’ultima edizione de “Le Principali società italiane”, l’annuale classifica (relativa al 2012) delle maggiori società, industriali e finanziarie, un’esaustiva carrellata di cifre e numeri che vanno a comporre l’evoluzione del quadro del sistema imprenditoriale italiano alla fine dello scorso anno.
INDUSTRIA
Fatturato
Il primo gruppo industriale per fatturato rimane Eni, il cui giro d’affari è cresciuto del 16,1% su anno nel 2012, da 109,6 a 127,2 mld., grazie all’aumento delle vendite estere (+23%). In seconda posizione si conferma Exor che nel 2011 aveva scalzato Enel grazie al consolidamento di Chrysler che pure si riferiva a soli 7 mesidi attività. La holding degli Agnelli chiude nel 2012 il primo anno con 12 mesi di Chrysler (che vale 51,2 mld. di ricavi) e vendite complessive a 110,7 mld (+31,2%). Si noti che a fine 2012 anche i soli ricavi di Fiat (84 mld.) sono superiori a quelli di Enel (salda al terzo posto con 82,7 mld.), fatto che non accadeva dal 2007.
In quarta posizione si piazza il GSE (società pubblica che svolge attività di compravendita di energia elettrica) davanti a Telecom Italia che cede l’1,4% a 28,9 ml, per via del netto calo sul mercato nazionale). Finmeccanica si conferma sesta cedendo lo 0,6% di fatturato, accusando una flessione nelle vendite nazionali (-9,2%). Esso Italiana è settima con un miliardo di vantaggio sulla Edizione dei Benetton in crescita dell’1,4% sul 2011. Stabili nelle loro posizioni (rispettivamente nona, decima e undicesima) Edison (+5,6%), Saras (+7,8%) e le Poste Italiane (-3,2%). Queste ultime, però, se si considerassero anche i premi assicurativi (Poste vita è il terzo polo assicurativo italiano alle spalle di Generali e Unipol), si porterebbero al sesto posto assoluto della classifica, con ricavi superiori ai 20 miliardi.
Pochi i movimenti nelle posizioni successive, che vedono nell’ordine Erg, Kuwait Petroleum, Prysmian, TotalErg, Luxottica (che fa segnare la crescita annua più forte, +13,9% e scala due posizioni in classifica), Supermarkets Italiani, Ferrovie dello Stato e A2A. A chiudere la top 20 è la new entry Pirelli che, grazie alla crescita del 9,1%, scalza Fininvest dalla ventesima posizione.
Dieci delle prime venti società appartengono al settore energetico(petrolifero o energia elettrica), cinque alla gestione di infrastrutture o ai servizi(di telecomunicazioni, di ristorazione, postali, distributivi o di trasporto), con soli cinque gruppi operanti nella manifattura (Fiat/Exor, Finmeccanica, Prysmian, Luxottica e Pirelli). Pesa, nel computo, il crollo di Riva Fire, per via delle vicende dell’Ilva. Altre grandi società, di proprietà italiana, ma sede all’estero, non sono state invece considerate: Tenaris, STMicroelectronics e il gruppo Ferrero.
Numero di dipendenti
Il Gruppo con il maggiore numero di dipendenti è Exor con circa 287.300 unità (in aumento del 5,1% sul 2011), dei quali 205mila circa in capo a Fiat, seguita da Poste Italiane con circa 146.500 unità. Telecom Italiaha superato nel 2012 l’ENI, 78.564 unità contro 77.838. Segue Enel con 73.702 dipendenti. Sopra le 70mila unità troviamo ancora le Ferrovie dello Stato che proseguono il downsizing (-2,4% nel 2012) portandosi a 71.930 dipendenti e la Luxottica che balza a 70.307 addetti (+7,2%) scalzando Finmeccanica.
Se si guarda, però, ai maggiori “datori di lavoro” in Italia in prima posizione balza Poste Italiane, i cui 146.542 dipendenti sono tutti sul territorio nazionale. Exor si piazza al secondo posto, davanti a FS.
Debiti
I debiti finanziari più consistenti a fine 2012 sono in capo a Enel (64 miliardi di euro, in aumento dell’1,3% sul 2011), Exor (50,1 mld., +3,7%), Telecom Italia (37,3miliardi, -4,8%) ed Eni (24,5 miliardi di euro, -17,3%).
Perdite
Tra le maggiori perdite in termini assoluti troviamo quella di Esso Italiana (-233milioni, 1,7% del fatturato) che già figurava al secondo posto di questa classifica loscorso anno con 234 milioni di deficit operativo. Seguono la Rai (-198 milioni), la Maire Technimont con 141 milioni, anch’essa recidiva avendo capeggiato la classifica del 2011 con 321 milioni) e quindi Alitalia con 119 milioni.
A livello di perdita netta si conferma prima Telecom Italia con 1,6 miliardi di perdita netta, ovvero il 5,6%del fatturato, che segue a quella pari a 4,8 mld., il 16,4% del fatturato, del 2011. Una conferma anche al secondo posto con Finmeccanica che perde 828 milioni dopo i 2,3 mld. del 2011.
Utili
Eni si conferma campione di utili con 14.648 milioni nel biennio 2011-2012, seguita da Enel con 5.013 milioni. Le Poste sono terze con 1.879 milioni, ma guardando al solo 2012 sono seconde superando l’Enel con utili per 1.032 milioni contro gli 865 milioni del gruppo elettrico (penalizzato dalle svalutazioni). Anche la quarta posizione per utili cumulati va ad un gruppo pubblico (Snam), mentre il primo privato è Prada che ha cumulato utili netti per 1.058 milioni precedendo la Luxottica a 994 milioni. Dopo i 904 milioni della pubblica Terna, gli altri big privatidegli utili sono Exor (902 milioni), Pirelli (846 milioni) e Impregilo (780 milioni).
BANCHE
Il sistema bancario italiano ha segnato nel 2012 un roe ancora negativo dopo quello del 2011, avendo chiuso con una perdita aggregata pari a 2,6 miliardi di euro, in nettta frenata, però, rispeto al rosso di 21,9 miliardi dell’anno precedente dovuti a svalutazioni e rettifiche. La perdita aggregata ha toccato tanto il sistema delle banche commerciali (2,3 mld.), quanto quello delle popolari (1,8 mld.), mentre hanno chiuso in utile le BCC (427 milioni di euro, in aumentodel 34,3% sul 2011).
La classifica delle banche italiane (redatta in base al totale attivo tangibile) nel 2012 non segnala variazioni di rilievo nelle prime 20 posizioni rispetto al 2011. Le sole quattro modifiche riguardano la crescita di una posizione (dalla 16esima alla15esima) della Banca Popolare di Sondrio (32,3 mld. l’attivo tangibile, +10,2% sul 2011) e della Deutsche Bank (che passa dalla 18esima alla 17esima con un totale attivo tangibile di 30,2 mld., +21,8% sul 2011), mentre arretrano di una posizione il Credito Emiliano (dalla 15esima alla 16esima, 30,4 mld. il totale attivo, -0,1%) e il Credito Valtellinese (dalla 17esima alla 18esima, nonostante il totale attivo in crescita a 29,5 mld.). UniCredit conserva la prima posizione per totale attivo tangibile (stabile a 911 miliardi di euro), davanti ad Intesa Sanpaolo (659 miliardi,+5,5%) e Banca MPS (218 miliardi, -8,5%); seguono Banco Popolare (129,6 mld., -1,7%), UBI Banca (129,5 mld., +2,1%), BNL (91 mld., -6,9%), Mediobanca (78,2mld., +7,9%) e la Popolare dell’Emilia Romagna (61 mld., +1,9%). La maggiore crescita nella Top20 ha riguardato la Banca Mediolanum (20esima, 17,5 mld. l’attivo tangibile, +19,3%), cui segue la Banca Popolare di Vicenza (13esima, 45,7 mld. l’attivo tangibile, in progresso dell’11,8% sul 2011) e la Banca Carige (12esima, 47,3 mld. l’attivo tangibile, +10,3%).