Citigroup ha deluso le attese degli analisti ma chiude il quarto trimestre con utili più che raddoppiati. La banca americana ha registrato nel periodo profitti per 2,69 miliardi di dollari, 85 centesimi per azione, contro gli 1,196 miliardi, 38 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso.
In flessione invece il fatturato che si è attestato a 17,78 miliardi di dollari, l’1% al di sotto dei 17,88 miliardi dello stesso periodo del 2012. Escludendo le voci straordinarie, l’utile per azione è cresciuto da 69 a 82 centesimi per azione, mentre il fatturato è calato del 2,5% a 7,94 miliardi di dollari. I risultati sono inferiori alle previsioni degli analisti, che attendevano un utile di 95 centesimi per azione su un giro d’affari di 18,18 miliardi.
“Anche se non abbiamo chiuso l’anno in modo solido come avremmo voluto, abbiamo fatto significativi progressi in termini di priorità chiave del 2013”, ha detto l’amministratore delegato Michael Corbat. Il progresso del risultato netto è da attribuire al migliore controllo delle spese e alla riduzione degli oneri straordinari che avevano rallentato i risultati dell’anno scorso.
In particolare, le spese operative sono calate del 5,9% a 11,93 miliardi di dollari nel 2013, spingendo i profitti annuali a 13,9 miliardi, al massimo da prima della crisi finanziaria. Nel quarto trimestre è il fatturato della divisione trading nel reddito fisso è calato del 15% a ,33 miliardi di dollari (-16% rispetto al precedente trimestre).
Il consumer banking ha ottenuto un giro d’affari di 9,47 miliardi di dollari, in calo rispetto all’anno precedente ma in aumento dal periodo luglio-settembre. In riduzione gli accantonamenti per fare fronte a future perdite collegate al credito, – 15% rispetto al quarto trimestre 2012 a 2,55 miliardi di dollari.