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Cir di De Benedetti balza del 5% dopo annuncio Opa sul 12% del capitale a 0,61 euro con premio del 6,9%

Imagoeconomica

Sale a Piazza Affari il titolo Cir, dopo che venerdì sera a mercati chiusi il cda ha deliberato di promuovere un’offerta pubblica di acquisto (Opa) volontaria parziale. La holding che fa capo alla famiglia De Benedetti in tarda mattinata si attesta a 0,60 euro, con un aumento del 4,92%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista in area 0,598 e successiva a quota 0,607. Supporto a 0,589.

L’Opa ha a oggetto fino a un massimo di 131.147.541 azioni ordinarie di Cir, quotata su Euronext Milan, pari al 12,524% del capitale sociale, al prezzo di 0,61 euro per azione e per un controvalore massimo di 80 milioni di euro. Il prezzo incorpora un premio del 6,9% rispetto alla chiusura del titolo Cir di venerdì 11 ottobre. I titoli portati in adesione saranno annullati.

La decisione di promuovere l’offerta è stata adottata in considerazione della consistente posizione di liquidità di cui la società dispone da anni, della cessione di un complesso immobiliare a Milano per 38 milioni di euro, del dividendo straordinario da 62 milioni incassato dalla controllata Sogefi dopo la della cessione dell’attività nel settore della Filtrazione, della riduzione dei settori in cui la società opera, e della liquidità in eccesso rispetto ai programmi di investimento di breve e medio termine.

La famiglia De Benedetti parteciperà all’Opa con 20 milioni di titoli, pari all’1,9%

Con l’avvio dell’Opa Cir interromperà il piano di buyback avviato a marzo. Al termine dell’operazione la percentuale di azioni proprie nella società salirà dal 3,14% al 15,7%. Al momento i fratelli De Benedetti controllano la holding con il 38% del capitale (il 49,9% dei diritti di voto) e intendono partecipare all’Opa con massimo 20 milioni di titoli, ovvero l’1,9% del capitale, incassando – secondo le stime di Equita – 12 milioni di euro. “Stimiamo che la famiglia De Benedetti arrotondi la propria partecipazione intorno al 41% e col meccanismo del voto maggiorato superi il 51% dei diritti di voto”, prevede Equita.

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