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Cipro salva, Mosca furibonda. Medvedev: “Continuano a rubare”

Cipro è salva, ma l’accordo raggiunto fra Nicosia e Bruxelles non accontenta tutti. La Russia, a quanto pare, è furibonda. Il primo ministro Dimitri Medvedev non usa giri di parole: “A mio parere continuano a rubare ciò che è già stato rubato“. Un giudizio prevedibile, considerando che i depositi bancari più ricchi fra quelli parcheggiati nelle banche cipriote appartengono proprio  ad oligarchi russi (secondo alcune stime si tratta di 18,3 miliardi su 91,5 totali). 

Da Mosca non arrivano però indicazioni precise su quali saranno le prossime mosse: “Dobbiamo capire in cosa si trasformerà questa storia – ha precisato ancora Medvedev – e quali saranno le conseguenze per il sistema finanziario e monetario internazionale, come pure per i nostri interessi. La Russia prenderà la decisione sugli aiuti a Cipro solo dopo aver esaminato le decisioni prese a livello della Commissione europea, del Fmi, del governo e della Banca di Cipro”.

Di segno opposto la reazione di Angela Merkel, uscita vincitrice dal negoziato. La cancelliera tedesca si è detta “molto contenta” della soluzione individuata, che è “sostenibile” e risponde agli interessi di Nicosia e dell’Eurozona. 

Intanto, il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, ha annunciato che l’Europa formerà una task-force con base a Nicosia per aiutare il Governo cipriota a ristrutturare il settore bancario e rilanciare l’economia.

Il piano per evitare la bancarotta di Cpro prevede la chiusura della Laiki Bank, il secondo istituto del Paese, i cui asset finiranno in una “good bank” e in una “bad bank”. Gli asset positivi saranno trasferiti nella Bank of Cyprus, ma i correntisti del principale istituto cipriota con depositi superiori a 100 mila euro (molti dei quali russi) vedranno i loro patrimoni congelati e probabilmente convertiti in obbligazioni dello Stato.

Salvi i depositi sotto questa soglia, che saranno tutelati dalla garanzia europea. Quanto alle perdite della Bank of Cyprus, che potrebbero arrivare al 40%, non sarà l’Eurogruppo a stabilirle: lo farà nelle prossime settimane la Troika (Ue, Bce e Fmi) insieme alle autorità cipriote.

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