Dieci miliardi sembravano già troppi. Oggi rischiano di essere troppo pochi. Secondo gli esperti della Troika (Ue, Bce e Fmi) l’economia cipriota versa in uno stato “peggiore del previsto” e per questo avrà bisgono di ulteriori dolorose misure correttive nei prossimi mesi. Non solo a causa della forte esposizione delle banche alla crisi greca, ma anche per gli squilibri fiscali interni.
Secondo Maarten Verwey, ufficiale della Troika, “è chiaro che Cipro abbia problemi nel settore bancario. Non sono solo i singoli principali istituti di credito, i problemi toccano l’intero sistema”. Le banche cipriote hanno perso oltre 4 miliardi di euro a causa della ristruttuazione del debito greco. Il governo ha dovuto riscattare la seconda maggiore banca del Paese, la Cyprus Popular Bank, sottoscrivendo un aumento di capitale da 1,8 miliardi. Il 27 giugno la Bank of Cyprus ha chiesto 500 milioni di aiuto temporaneo per fare fronte agli impegni ordinari.
Cipro è il quinto Paese della zona Euro ad aver richiesto un aiuto finanziario, tuttavia non è ancora stato specificato l’ammontare di cui l’isola ha bisogno. Secondo la Troika quest’anno l’isola dovrebbe ridurre il proprio deficit al 2,5% del Pil dal 6,3% del 2011, ma l’economia rimarrà in recessione sia nel 2012 che nel 2013. Cipro potrà tornare a finanziarsi sui mercati solo dopo aver rimesso a posto i propri conti pubblici e aver messo in atto riforme strutturali. Il governo deve rivedere la spesa pubblica, il sistema pensionistico e provvedere un’adeguata supervisione bancaria.